Emmanuela Zavattaro è un’artista che ha scoperto il suo talento nella pittura in modo del tutto inaspettato. Nata nel 1974 a Cuneo e cresciuta a Biella, Emmanuela ha iniziato a dipingere solo nel 2014, dopo un incidente che l’ha costretta a un lungo periodo di immobilità. È stata proprio questa pausa forzata a rivelarle la sua passione per l’arte.

Per Emmanuela, la pittura è molto più di un semplice hobby: è un mezzo per esplorare la sua interiorità e la sua identità di donna in relazione con gli altri e con il mondo. I suoi quadri sono una ricerca di luce nel buio, un messaggio potente di amore, rispetto, fratellanza e fiducia. Attraverso le sue opere, caratterizzate da corpi aggrovigliati che emergono dal buio con esplosioni di colore e luce, Emmanuela vuole trasmettere un messaggio di speranza e positività.

Artàporter ha voluto conoscere meglio l’artista ponendole alcune domande.

 

Cosa rappresenta l’arte per te?

L’arte, per me, è l’incarnazione delle emozioni ed è intrinsecamente legata all’essenza dell’essere umano. Sin dai tempi della preistoria, l’uomo ha sentito un bisogno irrefrenabile di esprimersi attraverso varie forme artistiche, lasciando tracce di sé e della propria esistenza nelle caverne e nei manufatti antichi. Questa pulsione creativa è universale e trascende il tempo e lo spazio, rivelando quanto l’arte sia radicata nella nostra natura.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale, l’espressione artistica è fondamentale ed è un elemento irrinunciabile della mia vita. Dipingere mi consente di esplorare le profondità delle mie emozioni e di comunicare con il mondo in modo autentico e profondo. L’arte mi offre una via per riflettere sulla mia identità e sulle mie esperienze, aiutandomi a connettermi con gli altri su un livello più profondo. Ogni opera che creo è una parte di me che prende forma e colore.

 

Come e quando ti sei avvicinata all’arte? 

Fin da bambina, l’arte e la creatività hanno esercitato su di me un fascino irresistibile. Tuttavia, è stato solo intorno ai 40 anni che mi sono realmente avvicinata alla mia forma di espressione artistica personale. Un evento imprevisto ha cambiato il corso della mia vita: un incidente mi ha costretta a fermarmi e a trascorrere un lungo periodo di immobilità. Durante quel tempo, ho scoperto per caso il mio talento per la pittura. Questo nuovo percorso mi ha permesso di esprimermi attraverso i colori e le forme, aprendomi un mondo di possibilità espressive che non avrei mai immaginato di esplorare. La pittura è diventata così il mio mezzo di comunicazione principale, consentendomi di condividere sentimenti e pensieri in modi che le parole non avrebbero mai potuto fare.

 

Qual è la tua maggiore fonte di ispirazione?

La mia principale fonte di ispirazione nella vita quotidiana sono le emozioni che provo, che si trasformano in dipinti. Ogni giorno, le mie esperienze emotive fungono da catalizzatore per la mia creatività, influenzando profondamente il modo in cui mi esprimo artisticamente. Quando vivo un’emozione intensa, è come se nella mia mente si materializzasse immediatamente un dipinto. Questo processo creativo è quasi istantaneo e spontaneo: l’emozione si traduce in una visione visiva che desidero concretizzare sulla tela. Il mio obiettivo è catturare e trasmettere quella sensazione attraverso i colori, le forme e le texture.
La pittura diventa un mezzo per dare forma e sostanza a ciò che è intangibile, trasformando le emozioni in opere visibili e permettendomi di condividerle con il mondo.

 

Quali sono i riferimenti artistici e culturali che ti hanno maggiormente influenzato nel corso del tempo?

I miei riferimenti culturali affondano le radici nella mia formazione umanistica e nelle scienze umane. Ho frequentato il liceo scientifico e successivamente mi sono laureata in Scienze dell’Educazione, un percorso che mi ha permesso di sviluppare un’apertura mentale e una particolare attenzione verso gli altri. Questa formazione mi ha anche insegnato a osservare la ricerca dell’equilibrio e dell’identità in maniera profonda e consapevole.
Per quanto riguarda l’arte, sono particolarmente affascinata dai pittori che hanno esplorato il tema della luce, come Caravaggio, che ha saputo magistralmente rappresentare i contrasti tra luce e ombra. Allo stesso modo, apprezzo artisti che utilizzano il colore e le forme in modi innovativi e distintivi, come Klimt, con i suoi motivi dorati e intricati; Turner, con le sue atmosfere evanescenti e sognanti; Boccioni, per la sua energia dinamica; e Boldini, per la sua eleganza e la vivacità del tratto.
I miei gusti artistici sono decisamente eclettici, e questa varietà si riflette in ogni ambito della mia vita, non solo nella pittura, ma anche nella musica e nella letteratura, per esempio. Questa apertura e varietà di interessi mi permettono di arricchire costantemente la mia visione del mondo e di trarre ispirazione da una vasta gamma di esperienze culturali.

 

Chi decide oggi che cos’è arte? una differenza rispetto al passato?

Rispetto al passato, l’avvento dei social media e di Internet ha introdotto dinamiche completamente nuove nel mondo dell’arte e della comunicazione. Da un lato, queste piattaforme rappresentano una straordinaria risorsa, poiché offrono una visibilità che un tempo sarebbe stata impensabile. Artisti di tutto il mondo possono condividere le loro opere con un pubblico globale, raggiungendo persone che altrimenti non avrebbero mai potuto conoscere il loro lavoro.
Tuttavia, l’utilizzo dei social media presenta anche delle sfide significative. La facilità di accesso a queste piattaforme significa che chiunque può pubblicare contenuti, rendendo difficile distinguere chi abbia realmente talento o qualcosa di unico da offrire. Inoltre, la competizione per attirare l’attenzione è intensa, e spesso le dinamiche dei social media premiano la quantità di contenuti piuttosto che la qualità, spingendo gli artisti a produrre continuamente per mantenere la visibilità.
C’è anche il rischio di sentirsi limitati dai formati e dalle tendenze che dominano queste piattaforme. Gli algoritmi dei social media tendono a favorire determinati tipi di contenuti, il che può portare gli artisti a conformarsi alle aspettative del pubblico piuttosto che esplorare liberamente la propria creatività.

 

Il tuo rapporto con i colori? E col bianco e nero?

Sono profondamente appassionata di tutte le sfumature cromatiche, un amore che si riflette nel modo in cui utilizzo i colori nella mia arte. Ho un rapporto privilegiato con il bianco e nero, che trovo estremamente affascinante per la sua capacità di trasmettere eleganza, sobrietà, e contrasto. Tuttavia, sono altrettanto attratta dalla vivacità e dalla forza espressiva dei colori. Ogni tonalità possiede una potenza intrinseca, un suo linguaggio unico che comunica emozioni e significati diversi.
Per me, nessun colore è rinunciabile; ciascuno è splendente e ha una bellezza propria. I colori giocano un ruolo fondamentale nella mia vita artistica, e la mia preferenza per determinati schemi cromatici cambia a seconda dei periodi che attraverso. Ci sono momenti in cui sento il bisogno di esprimermi attraverso le sfumature del bianco e nero, per la loro capacità di mettere in risalto la forma e il contenuto senza distrazioni.
Altre volte, invece, mi lascio guidare dall’energia dei colori brillanti, immergendomi nelle tonalità pure e accese per catturare un senso di vitalità e dinamismo. Questi periodi spesso coincidono con fasi della mia vita in cui avverto il bisogno di esplorare e celebrare la complessità della vita attraverso l’arte.
Il mio approccio eclettico ai colori riflette la mia personalità e il mio modo di vivere l’arte: con apertura e curiosità, cercando sempre nuove strade per comunicare e connettermi con il mondo che mi circonda.

Un tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto è quello di allestire una mostra oltreoceano, portando le mie opere artistiche in nuove terre e facendo conoscere la mia visione a un pubblico internazionale. Immagino i miei dipinti esposti in prestigiose città come New York o Miami, dove l’arte contemporanea è un vivace terreno di scambio culturale e di innovazione.
Spero che il mio lavoro riesca a toccare le corde emotive di un pubblico internazionale, permettendo loro di connettersi con le storie e le emozioni che racconto attraverso le mie opere. Sogno di instaurare un dialogo artistico che superi le barriere linguistiche e culturali.
Raggiungere questo obiettivo richiede impegno, dedizione e una costante evoluzione del mio lavoro, ma sono determinata a seguire questo percorso con passione e apertura, sempre pronta a imparare e a crescere lungo il cammino.

Emmanuela Zavattaro ha avuto l’opportunità di esporre le sue opere presso il super Host “Gufo Bianco” grazie ad Artàporter,  che ha facilitato l’incontro tra l’artista e la location espositiva.
Questa collaborazione si è rivelata particolarmente fruttuosa per Emmanuela, permettendole non solo di raggiungere un nuovo pubblico, ma anche di vendere tre delle sue opere esposte.

Artàporter offre agli artisti un’opportunità unica di esporre le proprie creazioni in ambienti prestigiosi e di alta visibilità, come il “Gufo Bianco”. Questo tipo di esposizione non solo aumenta la visibilità dell’artista, ma può anche aprire nuove vie di successo commerciale e personale, come dimostrato dall’esperienza positiva di Emmanuela.

Le opere dell’artista Emmanuela Zavattaro sono acquistabili online sul sito di Artàporter: scoprile tutte qui!