Sandra Ansaldi che nasce come medico psichiatra e ha un passato da pittrice, si dedica da circa 3 anni alla scultura e all’arte concettuale. L’artista ha fatto del cambiamento e della trasformazione dell’oggetto il suo cavallo di battaglia.

Al centro della sua opera si colloca l’”objet detourne”, l ‘oggetto strappato al suo significato originale e che assume una nuova identità e funzione. Sandra subisce il fascino del poter divenire “altro”, del reinventarsi una nuova storia e un nuovo significato al di là del significante. Ama giocare sui titoli con giochi di parole e riferimenti ironici.

L’opera forse piu emblematica é il bidet, declinato in una serie di temi. Dopo 15 anni di vita in Francia, Sandra ha trasformato questo oggetto ‘sacro’ della cultura italiana in tavolino da “Apero’ “, un’istituzione altrettanto sacra ai francesi.

Nata a Mondovì (Piemonte) il 15 agosto 1975, avendo sempre dipinto, dal 2003 frequenta assiduamente per 4 anni i laboratori di due maestri torinesi, dove sviluppa la sua tecnica astratta. Oltre alla pittura si dedica anche all’incisione, all’arte concettuale e alla scultura.