Lillo Sauto

Roma
Biografia

Lillo Sauto è un pittore astrattista siciliano, nato a Butera(CL) nel 1978. Dopo gli anni universitari vissuti a Firenze, da tempo ormai risiede stabilmente a Roma.
Fin da giovanissimo approccia il mondo dell’arte dapprima utilizzando il disegno come modalità di espressione, per approdare in età adulta alla pittura, che riconosce invero come abitante preesistente del suo animo sensibile. Fin dalle prime opere (Agitazione di un tramonto e Danzanti entrambe del 2015), dipinte durante lunghe ore insonni in cui la tela può venire abbandonata soltanto a opera conclusa, emerge evidente un fatto che caratterizza l’artista: il suo è uno stile dal tratto pienamente originale, che nasce dall’urgenza interiore di esprimersi in assoluta libertà, obbedendo al sentimento più che alla razionalità. Questo aspetto lo accumuna spontaneamente ad un artista come Van Gogh, uno dei suoi padri ispiratori.
Il messaggio del Sauto riveste indubbiamente un carattere di universalità che trascende i confini nazionali. Può venire colto e interiorizzato da chiunque, in accordo con la propria indole. Egli dipinge come novello marinaio che governa la furia dei propri elementi emotivi per il tramite di tela e pennello. Invece di inchiostrare parole su carta disegna cerchi intrisi di passione e sentimenti. Trovano posto nei suoi dipinti l’amore e la rabbia, la passione come la delusione. Non riconoscendosi nel paradigma del linguaggio figurativo, sceglie piuttosto di inventarne uno proprio. I cerchi fluiscono come schiuma del mare, recano l’urgenza e l’effervescenza dell’onda, che viene anche rappresentata in quadri come Non sono un surfista del 2016. Nel trasmettere su tela l’esperienza di sé il fluire è lontano dall’essere lento e placido; piuttosto arte e messaggio eruttano come lava dal pennello. Il Sauto sceglie l’acrilico perché gli permette di percepire come immediatamente finito l’oggetto nel quadro; la razionalità non ha bisogno di parcellizzare il linguaggio attraverso il filtro del tempo e ciò non impedisce all’artista di propagare armonia. Se fosse musica ci troveremmo nelle orecchie il suono di una brillante rapsodia.
Nel 2017 alcuni dipinti vengono esposti a Barcellona nel corso della collettiva Exposicio’n de Arte collettiva presso Crisolart Gallerie. Viene apprezzato particolarmente per il codice stilistico che rimane originale e coerente e lo rende riconoscibile, senza scadere nell’imitazione di sé o senza farsi circoscrivere dai limiti razionali del pensiero.
L’artista sembra assegnare ai propri dipinti il compito di comunicare le emozioni che lo abitano, laddove si percepisce indifeso e incapace, forse per nascita geografica o per inclinazione, di lasciare agire questo ruolo al mezzo naturalmente preposto a farlo: la parola. Alcuni di essi restituiscono il suo cuore all’amata terra natia (Sicilia, stato d’animo del 2017 o Sciatu mio del 2019), da dove mai è partito il bambino. Perché chi dipinge ogni quadro, chi freme per trasmettere alla tela i propri sentimenti è quel bimbo che dimora nel pittore e non lo abbandona mai, al punto di suggerire a volte una cromia quasi fanciullesca. Il giallo e l’oro diventano presenze predominanti, complementari al blu.
A completare il riconoscimento tra i pittori siciliani contemporanei di maggiore interesse giunge nel 2022 l’inserimento dell’artista nell’Atlante dell’Arte Contemporanea 2021 edito da De Agostini.

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