Il mio percorso artistico nasce dall’intenzione di dare nuova vita a un materiale spesso ignorato o sottovalutato: il metallo. Ho scelto, o almeno ci provo, di nobilitarlo, elevandolo attraverso l’Arte, al fine di svelarne la bellezza intrinseca e la sua potenza espressiva. Ogni opera è il risultato di una ricerca incessante, di un dialogo profondo tra materia, pensiero, emozione e un pizzico di tecnologia.

Il mio processo creativo prende forma a partire da un disegno, un’intuizione che si trasforma in progetto grafico. Questo progetto, studiato nei minimi dettagli, diventa il punto di partenza per la fusione tra la razionalità del pensiero e la libera espressione emotiva.

In un tempo in cui troppe voci restano inascoltate, i ritratti che ho presentato emergono come frammenti della mia narrazione e opinione, sospesa tra memoria passata e presente.
Ogni tratto incide la pelle del metallo, ogni sguardo racchiude un’emozione non facile da decifrare, un confine sottile tra ciò che è svelato e ciò che resta celato.
Proprio per questo, il mio obiettivo è che il significato delle mie opere si trasformi continuamente, proprio come le percezioni di chi le osserva.

Il metallo, nelle sue stratificazioni, diventa più di un semplice materiale. Le lamiere sovrapposte creano profondità, tridimensionalità, e un effetto ottico che sfida lo spettatore. La superficie che si trasforma, l’effetto che cambia al variare dello sguardo, è parte integrante di ogni mia creazione.

Mi piacerebbe che l’osservatore percepisse il metallo come una materia viva, capace di comunicare non solo attraverso la forma, ma anche attraverso l’interpretazione delle mie idee. È un linguaggio in cui arte e materia si incontrano e si esprimono nella stessa lingua. Una lingua che cambia, che sfida, che non si ferma mai. Una lingua che si chiama Arte.