Victor Matalí propone l’arte come strumento di liberazione; un viaggio intuitivo di introspezione come alternativa ad una società sottomessa. Mette in discussione il significato del progresso della civiltà a costo della snaturalizzazione degli esseri umani e della distruzione esponenziale dell’ambiente.

Il suo lavoro propone una revisione del rapporto che abbiamo con la materia e cerca uno sguardo reinterpretativo sui valori primitivi degli esseri umani in relazione alla natura. Si ispira, tra gli altri, al simbolismo, all’espressionismo, al tribalismo e alla mitologia. Sviluppa un proprio linguaggio personale e uno stile plastico che applica in modo eterogeneo con una diversità di forme espressive.

Studia pittura murale alla scuola Llotja di Barcellona. Ciò consente di esplorare un’ampia selezione di tecniche e discipline artistiche che vanno dalla pittura classica e dal restauro al mondo dell’audiovisivo e alle manifestazioni artistiche contemporanee. Ha tenuto mostre a Ibiza e ha collaborato a progetti artistici in Brasile, Arabia Saudita e Mozambico.