Ventuno anni ma già diverse mostre anche internazionali all’attivo, Marco Rondena, è un giovane artista emergente “con una profonda passione per l’arte come forma di espressione e di comunicazione autentica”, sottolinea lui.

Diplomato con il massimo dei voti nel 2022 al liceo artistico di Milano – durante il suo percorso scolastico è stato premiato, nel 2020, come miglior studente dell’istituto, un riconoscimento che ha rafforzato la sua determinazione nel proseguire questo percorso artistico – Rondena frequenta attualmente il terzo anno della Facoltà di Giurisprudenza a Milano. Ma il suo obiettivo resta l’arte declinata sotto varie forme espressive.

Nel corso degli anni ha partecipato a diverse mostre, sia a livello regionale – come Inverart (a cui ha preso parte per più edizioni consecutive), A fil di pelle, La regola dei doni – Volume 3, l’esposizione presso l’Hilton Hotel di Milano e Leonardo, la fisionomia delle acque – sia a livello nazionale, con eventi come Rosso Magenta, e anche internazionale, tra cui World Water Day.
“L’arte è – dice il giovane artista – la mia stampella dell’anima: una necessità prima che una scelta, un mezzo per affrontare e raccontare il disagio psicologico che fa parte della mia esperienza personale e, purtroppo, della nostra epoca. La mia pratica artistica si fonda su un’indagine profonda del sentire umano. E vuole dare voce a quei silenzi interiori spesso ignorati”
Rondena adotta una vasta gamma di tecniche — dalla pittura alla scultura, fino ai mixed media — in una continua esplorazione “che oggi mi porta a concentrarmi su due linguaggi in particolare: il post-espressionismo – che rielabora la forza del gesto e del colore in chiave contemporanea – e la sinestesia emozionale, un approccio che intreccia percezioni sensoriali differenti per restituire allo spettatore un’esperienza empatica e immersiva.