Giulia Boni, artista modenese, si è avvicinata al mondo dell’arte fin da giovane, frequentando l’Istituto d’arte Adolfo Venturi di Modena, dove ha conseguito il diploma artistico, per poi intraprendere una carriera come Graphic Designer nel settore ceramico, dove tuttora lavora. Fin da sempre ha nutrito una passione profonda per l’arte e in particolare per il tratto e il tratteggio, strumenti attraverso cui riesce a esprimere una visione poetica della creatività. Per Giulia, l’arte è un mezzo per esplorare e raccontare la bellezza dell’essere umano in tutte le sue sfaccettature, un canale per trasmettere emozioni e sensazioni autentiche.
Artàporter ha avuto il piacere di intervistare l’artista per approfondire il suo percorso e la sua visione dell’arte.
Quando le abbiamo chiesto cosa rappresenti l’arte per lei, Giulia ha spiegato che è la parte più autentica di sé, il suo mondo interiore.
Attraverso l’arte riesce a esprimere e liberare ciò che sente, rendendola un veicolo di comunicazione intima e personale.
Il suo avvicinamento all’arte risale all’adolescenza, periodo in cui ha frequentato l’Istituto d’Arte di Modena. Da allora, il suo interesse è cresciuto e si è evoluto, alimentato da influenze artistiche e culturali che l’hanno ispirata lungo il cammino.
Uno dei movimenti che ha suscitato il suo maggiore interesse è stato il Surrealismo, ma la sua fonte di ispirazione va oltre la pittura: la musica, il vissuto quotidiano e le emozioni giocano un ruolo fondamentale nel suo processo creativo.
Giulia spera che chi osserva le sue opere possa provare emozioni profonde, legate alla bellezza intesa non solo come estetica, ma come esperienza interiore. Vorrebbe che i suoi lavori creassero una connessione con il mondo interiore di chi guarda, risvegliando ricordi e sentimenti spesso nascosti.
Nei suoi lavori traspare un messaggio chiaro: l’essere umano ha una grande potenzialità benevola e un legame antico con il mondo, la natura e gli altri esseri viventi. Questo rapporto dovrebbe essere riscoperto e valorizzato.
Un tema centrale nella sua arte è l’imperfezione, una componente che spesso la tormenta e che, a volte, vorrebbe respingere. Tuttavia, l’imperfezione è parte della vita e di ogni cosa, e attraverso la sua arte Giulia ne esplora il significato e il valore.
Infine, racconta di aver conosciuto Artàporter tramite Instagram, un mezzo che le ha permesso di entrare in contatto con nuove opportunità espositive e di condividere la sua visione artistica con un pubblico più ampio.
Giulia, con Artàporter, prenderà parte a Diffusissima, il fuorisalone by Artàporter approderà per la prima volta a Bologna dal 7 al 9 febbraio 2025!
Puoi scoprire le opere con cui partecipa e molte altre qui!