Artàporter
  • Inside

    271,00 
    Chiara Gobbo Dimensione: 62x31 cm Anno: 2018 Descrizione: Immaginare cosa si nasconde dentro: la creatività crea le forme, la ragione le interpreta. "Inside" è un esercizio per fantasticare.  
  • Inside out

    475,00 
    Stefano Radaelli Dimensione senza cornice: 42x60cm Dimensione con cornice: 45x70 cm Anno: 2022 Descrizione:L'essere e l'osservare, parlare senza pregiudizi.
  • Inside us

    3.915,00 
    Alessandra Mai Tecnica: Pittura, Fotografia, Stencil Anno: 2022 Dimensione: 50 x 70 cm Descrizione: Un cuore come placenta dove un uomo e una donna si ritrovano e si nutrono. Come feti si raccolgono nell'attesa di come evolverà questo amore, provando a condividere le proprie vite si adagiano su un suolo non del tutto lineare ma bensì già usurato e movimentato da amori passati.
  • Federico Chiesa Tecnica: Acrilico su legno, cartapesta Anno: 2023 Dimensione: 50cm x 70cm Descrizione: Interpretazione tridimensionale dell'opera di Matisse. Supporto in legno compensato rivestito da carta. Parti in rilievo in cartapesta da carta recuperata. Colore acrilico.
  • Interno1

    515,00 
    Luca Bonadeo Tecnica: acrilico su tela Dimensioni senza cornice 50x70 La coppia che si circonda di lusso, benessere ma che trasmette lontananza in un rapporto ormai logorato e privo di entusiasmo, ognuno avvolto nella propria solitudine.
  • Introspettiva

    261,00 
    Vana Tecnica: Spray Acrilico su tela Anno: 2020 Dimensione senza cornice: 48,5 x 50 cm Descrizione: Un calmo paesaggio notturno si erge su un lago. L'albero in fiore.
  • Introspezione

    542,00 
    Nadiir.art Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2022 Dimensione: 50 x 50 cm
  • Io Sono Mare

    683,00 
    Federica Luciani   Tecnica: fotografia Anno: 2020 Dimensione: 50×70
  • iPortrait

    3.824,00 
    Alessio Pistilli   Tecnica: olio su tela Anno: 2020 Dimensione: 61 cm x 61 cm Dimensione con cornice: 63 cm x 63 cm Descrizione: Con questa tela (l’autoritratto) ho voluto rappresentare l'evoluzione dell’artigiano e/o artista di bottega del Rinascimento attraverso l'inserimento della tecnologia (l'iPad) in campo artistico. Le infinite possibilità nel mondo creativo date dalla tecnologia sono, oggi, un dato di fatto indiscutibile. Ne siamo ormai assuefatti e, forse, non ne capiamo ancora le infinite potenzialità. Proprio per questo l'autoritratto risponde, forse più di ogni altro lavoro, alla domanda che ha dato vita all'intero progetto “iRenaissance”: Che cosa sarebbe successo se nel Rinascimento ci fosse stata la nostra moderna tecnologia? Chissà se sarà proprio l'arte a rispondere a questo quesito!
  • Iride

    813,00 
    BMB Tecnica: Acrilico e inchiostro su tela Anno: ND Dimensione: 60 x 60 cm
  • Isola Arancione

    1.100,00 
    Emmanuela Zavattaro Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensioni senza cornice: 45 x 55 cm  
  • Isola Pop

    1.100,00 
    Emmanuela Zavattaro Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensioni senza cornice: 50 x 60 cm  
  • Maria Rita Morabito Tecnica: Fotografia su stampa Fine Art Dimensione: 60 x 40 cm Anno: 2022 Descrizione: Nel mezzo del deserto egiziano, quattro isole spuntano in mezzo al nulla
  • Olga Siracheva Dimensione: 33x48cm Anno: 2020 Descrizione: È un poster digitale della serie: "Italian's bella vita", che rappresenta ritratti di momenti come l'aperitivo tipico italiano con i paesaggi tipici italiani così amati da tutto il mondo. Creato per chi vorrebbe avere a casa sempre un pezzo della bella vita italiana.  
  • Olga Siracheva Dimensione: 33x48cm Anno: 2020 Descrizione: È un poster digitale della serie: "Italian's bella vita", che rappresenta ritratti di momenti come l'aperitivo tipico italiano con i paesaggi tipici italiani così amati da tutto il mondo. Creato per chi vorrebbe avere a casa sempre un pezzo della bella vita italiana.  
  • Matched!

    Italian’s bella vita

    243,90 

    Olga Siracheva

    Tecnica: Digital Painting Anno: 2022 Dimensioni con cornice: 50 X 70 cm Puoi trovare quest'opera da: Am Pias
  • IV

    718,00 
    Antonietta Positano Tecnica: Acquerello, Softpastels, Markers e Fineliners su Foglio Arches 300gr/mq Anno: ND Dimensione senza cornice: 5o x 70 cm Descrizione: Quest’opera appartiene ad una serie chiamata ‘(IM)PERFEZIONE’. Omaggio alle cupole delle Basiliche Ortodosse e frutto di un viaggio onirico dove sognavo spazi astrali ed elementi architettonici scomposti che fluttuavano nell’etere.
  • Janas

    478,00 
    Valeria Frongia Tecnica: Mista (stucco, spray su tela, foglie d’oro, resina e cornice di nastro di raso) Dimensione: 70 x 100 cm Descrizione: Tra i miti e leggende sarde vi sono gli affascinanti racconti sulle Janas.

    Si dice che siano fate, streghe e creature divine depositarie di antichi saperi, spesso poste a custodia di introvabili tesori.

    Le Janas venivano descritte come piccole donne bellissime, dalla pelle molto delicata, infatti, operavano di sera, in quanto il sole avrebbe ustionato la loro pelle delicata, uccidendole.

    Potevano emanare una luce così forte da poter addirittura abbagliare chi posasse su di loro il proprio sguardo. Usavano questa loro luminosità per districarsi fra i rovi, evitando di ferirsi con le spine.

    Abitavano in piccole dimore, casette da loro stesse scavate nella roccia, le Domus de Janas che in sardo significa “case delle fate”.

    Si dice siano state le prime abitanti della Sardegna e che proprio loro abbiano insegnato alle donne dei vari paesi gli antichi mestieri: la filatura, la medicina, la lavorazione del pane, l’arte e la profezia.

    Ciò che le caratterizzava più di qualsiasi altra cosa era però la loro doppia natura benevola/malefica.

    Si narra che di notte visitassero i neonati, decretandone il futuro. Se fatato nel bene, il bambino avrebbe avuto una vita gioiosa. Ma se invece fatato nel male il destino del nascituro sarebbe stato tutt’altro che roseo.

    Le piccole creature visitavano non solo i bambini ma anche gli adulti, esse apparivano durante la notte chiamando per tre volte la persona che avevano scelto con l’intento di portarla a vedere i loro inestimabili tesori. Se la persona si dimostrava onesta e non tentava di rubare, sarebbe stata ricompensata per sempre, altrimenti tutto quello che avrebbe toccato si sarebbe trasformato in carbone e cenere.

    Passavano le loro giornate a tessere con telai magici artefatti composti da preziosi fili d'oro, che occasionalmente potevano donare a chi ne aveva bisogno come amuleto di protezione o di fortuna.

    Intrecciavano sapientemente lunghissimi fili d’oro o argento, per creare gioielli unici e splendidi.

    A ben guardare infatti, ricami e gioielli in filigrana sono particolarmente accostabili: da una parte infatti i ricami appaiono come gioielli impressi nella stoffa, dall’altra la filigrana sembra un ricamo tanto leggero da librarsi fuori dal tessuto.

    Queste piccole creature ambivalenti ancora oggi popolano l’immaginazione di noi tutti. Ma non solo. Secondo le leggende, se si fa molta attenzione in alcuni posti remoti della Sardegna è ancora possibile incontrarle.

     

     
  • Janas_La Fede

    342,00 
      Valeria Frongia   DIMENSIONE: 50x70 ANNO: 2024 TECNICA: Mista (stucco, spray su tela, foglie d’oro, resina e cornice di nastro di raso) DESCRIZIONE: La fedina sarda è uno tra i gioielli più diffusi e apprezzati della tradizione sarda, ma in pochi conoscono l’origine magica attribuita al caratteristico anello in filigrana che impreziosisce le mani di tante donne sarde e non. Secondo un’antica leggenda, ambientata in epoca nuragica, a fabbricare le fedi erano le JANAS, le mitiche fate o streghe sarde che abitavano nelle Domus de Janas. Erano creature minuscole e meravigliose, che uscivano dalle loro grotte soltanto la notte, per timore che il sole bruciasse la loro delicatissima pelle. Popolavano i boschi della Sardegna ed era proprio nelle loro case scavate nella pietra che, secondo la leggenda, le fatine intessevano metalli preziosi come fossero tessuti e tessuti come fossero gioielli. La leggenda vuole infatti che la stessa fede sarda abbia origine dalle richieste di giovani innamorati che supplicavano le Janas di creare un anello da donare alle proprie amate, un monile che rappresentasse i due innamorati (i due fili), l’indissolubilità del legame (l’intreccio e le saldature) e la prosperità (il grano). A questo scopo le benevole fate intessevano un filo d’oro per creare uno splendido anello che l’innamorato avrebbe dovuto far indossare sull’anulare sinistro della propria donna, secondo le antiche credenze, è proprio in questo punto che passa la vena dell’amore (vena amoris) ovvero quella che arriva al cuore, trasportando il sangue, l’ossigeno, la vita. La Sardegna vanta una grande quantità di simboli di origine antica e nel quadro è presente anche la Pavoncella sarda, il significato simbolico è da ricercarsi nella cultura agro-pastorale, e come tanti altri invoca la fertilità, le piogge e la salute dei greggi. In alcune culture il pavone è simbolo della trasformazione, in positivo, di qualsiasi situazione negativa. E’ noto anche come l’uccello dai cento occhi, quelli del suo piumaggio, che rappresentano le stelle, l’universo, il sole, la luna, e la “volta celeste”. La sua immagine inoltre ricorda l’araba fenice, uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri. Nell’iconografia cristiana invece è associata all’immortalità dell’anima. E’ un simbolo di buon auspicio in molte culture ed in Sardegna è di sicuro il più diffuso.
  • JellyFishBag

    515,00 
    aChryliko Tecnica: Mista Anno: 2020 Dimensione senza cornice: 40 x 60 cm
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