Artàporter
  • Door

    13.660,00 
    Maurizio Mafucci Tecnica: Assemblage Anno: 2020 Dimensione cornice: 180x70cm Descrizione: Assemblage di materiali diversi quali, lastra di ottone, pannello televisivo lcd, legno.
  • Socionovo_art

    Tecnica: Spatola Dimensione senza cornice: 101 x 201 cm  
  • Maurizio Mafucci Tecnica: Collage, disegno, pittura e assemblage Anno: 1987. Dimensione: 128×60 Descrizione: Quattro pannelli accostati che sintetizzano forme, colori e proporzioni in un ipotetico dialogo.
  • Gemelli

    9.240,00 
    Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 80 x 100 cm  
  • Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 80 x 100 cm  
  • Verso l’Ignoto

    9.240,00 
    Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 90 x 90 cm  
  • Cielo e Mare

    9.240,00 
    Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 100 x 80 cm  
  • Tramonto a Venezia

    9.240,00 
    Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 100 x 80 cm  
  • Nevicata

    9.240,00 
    Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 100 x 120 cm  
  • La Gabbia

    9.240,00 
    Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 100 x 120 cm  
  • Covid

    9.240,00 
    Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 120 x 100 cm  
  • Agnese Zavoli Tecnica: Acquaforte, metallo lavorato e stampe su carta giapponese Anno: 2024 Dimensione: variabili Descrizione: Il rizoma (da rizo-, radice, con il suffisso -oma, rigonfiamento) è una modificazione del fusto con principale funzione di riserva. È ingrossato, sotterraneo con decorso generalmente orizzontale e cresce orizzontalmente, con una struttura diffusiva, reticolare, anziché arborescente. Il rizoma è un anti-albero, un’anti-radice, un’anti-struttura. Può essere rotto, spezzato in un punto qualsiasi: la radice riprende a seguire l’una o l’altra delle sue linee per crearne altre, all’infinito, come un formicaio che prolifera inarrestabile per quante distruzioni parziali possa subire. A medesima immagine e somiglianza del rizoma, il reale si pone come una monade: figurante ed anadiomene, è oscura, tentacolare e ripiegata su e in se stessa. Aggrovigliata ed interconnessa, unità di misura principiale di ogni cosa, è paradossale sia come sia impossibile fornirne una rappresentazione unica o quantomeno approssimativa, che quanto instancabile sia l’uomo attraverso il proprio codice interpretativo, declinato in qualunque modalità, nel tentare di darle un definitivo aspetto. Il reale come angosciatemente indefinibile è il focus di questo lavoro, un installazione che invita il fruitore ad agire, a parteciparvi, a modificarla e venirne allo stesso tempo modificati. Attorno a lastre piegate che riflettono quanto malleabile sia l’esistenza, vi sono disposte stampe di cui è impossibile ricostruirne l’immagine originale. Il lavoro, come il reale, vive e prolifera nella sua multidimensionalità complessa indipendentemente dal fruitore: dai profondi segni intrecciati ottenuti attraverso l’acquaforte ad un puzzle dalla risoluzione impossibile, la partecipazione di chi osserva diventa fondamentale nel momento in cui ognuno, costruendo e modificando l’artificio precedente, manipola e viene manipolato dal reale stesso, investito dagli interstizi di quest’ultimo e sdoppiato senza poter far nulla per impedirlo. Le forme geometriche ed impersonali che si possono ricreare attraverso gli angoli fasulli in zinco e le parvenze inutili su carta, ricordano da un lato le opere di Donald Judd o Carl Andre, dall'altro espandono il rapporto uomo-spazio. Il reale che investe il fruitore è mutante, mutageno, invasore ed invasivo allo stesso tempo; è una sostanza intangibile che ci attraversa e ci manipola con essa. L'opera non è più un'interfaccia, un pretesto per poter relazionare l'essere umano con lo spazio come luogo occupato da distanze, sottolineature impersonali, industriali e geometriche, ma è la relazione tra l'individuo e l'universo che lo circonda come qualcosa che va costruito, esperito e cambiato tanto quanto esso muta chi lo abita. In definitiva, il reale come mutante, figurante, anadiomene e monadale ricalca perfettamente, anche se in una forma più insignificante e meno complessa, la storia della Rocca di Arignano, edificio storico che ha visto vite nascere e finire, guerre, domini, invasioni e amori cambiando con esse, snaturandosi e assumendo nuove connotazioni in miti e leggende, quasi fosse lo scheletro vuoto di un palcoscenico teatrale. Vuoto dopo ogni spettacolo, rimane sempre simile e mai uguale alla sua identità precedente, quasi fosse un'architettura indefinibile tante sono le creature che l'hanno plasmata.
  • MaritE’

    7.670,00 

    Socionovo_art

    Tecnica: Spatola Dimensione senza cornice: 105 x 101 cm
  • Michele Rizzi   Tecnica: Acciaio . ferro, smalto spray trasparente Anno: 2022 Dimensione: 247x70x40cm Descrizione: "Star man is waiting for you 247" is a sculpture that is part of the "condensation dispersion of matter" sculpture cycle. Star man is waiting for someone to arrive on his planet and is intent on scanning the universe. The sculpture has a double aesthetic value, archaic and futuristic and is made with thousands of assembled metal elements. In this sculpture the base is also particular, which is itself a sculpture. This sculpture too is intended as an archaeological find from the future and has a double aesthetic value, "primitive and futuristic" at the same time. Magnetic and evocative.    
  • “Desertica”

    6.830,00 
    Marco Scozzi Tecnica: Olio su tela Anno: 2022 Dimensione: 100×120 Descrizione: "Il mio dipinto ad olio, intitolato 'Desertica', raffigura il ritratto di una donna avvolta da teli che rappresentano la tela stessa. Il volto della donna emerge dalla trama della tela, personificando l'essenza stessa della pittura che la avvolge e la veste. Attraverso l'uso dell'olio, ho cercato di catturare non solo la bellezza esteriore della donna, ma anche la sua eleganza, sensualità e forza interiore. Il titolo 'Desertica' evoca le giornate desertiche che privano di emozioni, suggerendo un senso di isolamento e vuoto interiore che la donna potrebbe sperimentare. L'opera esprime il concetto di come l'arte possa incarnare e manifestarsi attraverso il soggetto stesso, creando un'interconnessione tra l'artista, la tela e la figura rappresentata."
  • Riciclar ad Arte

    6.830,00 
    Maurizio Mafucci Tecnica: Assemblage Anno: 2015 Dimensione: 60x80cm Dimensione con cornice: 63x83cm Descrizione: Assemblage geometrico di lattine di birra opportunamente ritagliate e piegate.  
  • Nulla è per Sempre

    6.775,00 
    MORB Installazione in due pezzi. Dimensione: altezza variabile, 4 m x 50 cm circa Arazzo Tecnica mista su tela, Cotone filato industrialmente, spray, acrilico, metallo. Scultura Tecnica mista, Stampa 3d, metallo, gesso, spray, sigillo in plastica, carta cotone naturale, foglia d’oro, intagli di cornice barocca. Descrizione: Titolo emblematico dell’opera più grande mia realizzata sino ad oggi, per dimensioni di Morb, installazione con scultura annessa di “Eufrosine” (figlia di Zeus, non che una delle Tre Grazie). Un sottile gioco dall’origine neoclassica alla street art, con il pieno linguaggio appartenente all’ arte contemporanea,  recita in latino:
    • SCORTUM 
    • MERETRIX
    • NON SUM SATIS 
    • TU GRAVIDAM?
    • ACIDIC ES, TEMPUS TUAM HABES?
    • CERTE EST CUNNUS
    • O, ASINUM TUUS LOQUITUR!
    • TACE!
    • VIS, IDEM EST MIHI
    • ES OCCUPATUM SED NON SUM ZELOTYPUS
    • Troia
    • Maiale Obeso
    • Non sono abbastanza
    • Ma sei incinta?
    • Sei acida, hai il ciclo?
    • Almeno è figa
    • Oh, c’hai il culo che parla
    • Stai zitta
    • Scegli tu, per me è uguale
    • Sei fidanzata, ma io non sono geloso
    Una lunga ricerca, per complessità e delicatezza, affronta temi molto forti e sempre più sentiti.
    Morb mette in atto quello di cui si sente spesso parlare, su media, giornali e social; come la donna è ancora vista nella nostra epoca e società. Lo fa usando proprio il linguaggio attuale, le frasi che ognuno di noi ha sentito nella vita.
    Queste non hanno peli sulla lingua, ma arrivano dritte e spesso fanno male.
    Questo progetto è partita da uno studio precedente, mai utilizzato dall’ artista, che ha preso nuova vita ed interpretazione.
    Su tutto “l’arazzo” vi è presente sullo sfondo, in maniere differenti, il viso di una Venere, che volutamente si intravede. Essa  è per metà truccata, in maniera goffa ed esagerata e per metà teschio, da qui il titolo, “Nulla è per sempre”.
    Ne la bellezza ne la vita.
    Così anche la scultura presente su questo lungo manoscritto, ha anch’essa il loto coperto dallo studio originale descritto in precedenza. 
    Da qui è libera l’interpretazione  
     
  • Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 70 x 80 cm  
  • Luigi Pretin Tecnica: Olio su tela Dimensione: 70 x 90 cm  
  • PURPLE HAZE

    6.525,00 
    Alvin Tecnica: Spray Paint, Extruded Polypropylene (e solo radiate Glossy Deip Marker) Drip Dimensione: 70 x 100 cm Anno: 2023
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