Artàporter
  • Mer Divine

    655,00 
    Cristiana Giacchetti   Anno: 2023 Tecnica: acrilico su tela Dimensioni: 30 x 30 cm Descrizione: Quest'opera si ispira a un versetto della Tavola di Smeraldo, un antico testo di saggezza, che menziona "le profondità degli abissi". Si riferisce alle profondità marine dell'Anima, dove il seme del divino risiede nell'essere umano. Profondità pure come quelle di un oceano che non ha fondali di superbia.
  • La Via Verde

    1.215,00 
    Cristiana Giacchetti   Anno: 2023 Tecnica: acrilico e china su legno Dimensioni: 56Ø cm / profondità 4,5 cm Descrizione: La “Via Verde” è un omaggio al pensatore James Hillman che, nel suo libro postumo “L'Ultima Immagine”, esorta gli esseri umani a prendersi cura delle immagini presenti nella loro psiche. Secondo Hillman solo così potremo salvare la Terra dalla catastrofe ecologica. La Via Verde è quindi la celebrazione dell'immagine della Natura che abita nella nostra Anima, un modo diverso di guardare l'immagine della Natura, non solo fisicamente ma prima di tutto divinamente. Significa fermare lo sguardo per immaginare la Natura come un grande globo verde che ci avvolge e ci contiene come il grembo di una divinità che tutto include e nulla esclude. Il verde è simbolicamente il colore della Dea Demetra, Grande Madre della Terra.
  • EKstasis

    1.311,00 
    Cristiana Giacchetti   Anno: 2023 Tecnica: acrilico su pannello di cartone Dimensioni: 50 x 70 cm Descrizione: L'EKstasis è una forma di contemplazione profonda, raggiunta soprattutto dagli sciamani, quando l'essere umano riesce a fondersi con la Natura circostante. Qui, da ogni singolo elemento della natura, avanza il divino, un'energia cosmica dorata che diventa tutt'uno con l'uomo. In questa profonda unione estatica, la Natura è contemplata nei suoi movimenti come il poeta e non manipolata come l'artigiano.
  • Dissolution

    1.270,00 
    Cristiana Giacchetti   Anno: 2023 Tecnica: acrilico su pannello di cartone Dimensioni: 49x68 cm Descrizione: “Dissolution” è un’opera che si ispira, sia nel processo realizzativo che nell’aspetto concettuale, all’alchemico “solvi et coagula”. La dissoluzione in alchimia è una fase necessaria per raggiungere la grande opera, metafora della trasmutazione psichica dell'essere umano. Si manifesta sotto forma di disintegrazione di idee, opinioni, credenze che limitano la coscienza e quindi la nostra esistenza. È una lotta tra i due elementi, il maschile e il femminile, tra la ferrosità marziale virile da un lato e l'argentezza lunare femminile dall'altro. Ma è proprio da questa dissoluzione che nasce un'occasione di guarigione, la visione del bianco alchemico, della Terra Alba, quella terra immaginifica popolata da figure bizzarre, a volte mostruose perché rappresentano il diverso che è in noi. Quella parte della personalità che abbiamo emarginato per paura di rompere gli schemi della normalità. Rappresenta l'aspetto brillante che emerge spinto dalla rosea passione di Venere per la vita.
  • Metamorphosis

    2.000,00 
    RockMantic Tecnica: Mista Dimensione: 100 x 100 cm
  • Rem ll

    1.010,00 
    Grazia Cantatore  
    Dimensione: 70x100
    Tecnica: olio e Acrilico su tela
    Anno 2024
  • Libertà

    327,00 
    dimensione: 60x60cm
    tecnica: string art
    anno: 2024
    Descrizione:La libertà non verrà oggi, quest’anno o mai tramite il compromesso e la paura. Io ho gli stessi diritti di chiunque altro di camminare con le mie gambe e possedere la terra. Sono stufo di sentirmi ripetere Lascia correre Domani è un altro giorno Non mi serve la libertà da morto. Non posso vivere del pane di domani. La libertà è un seme robusto seminato nella grande necessità. Io pure vivo qui. E voglio la libertà esattamente come te.
  • Circus

    2.000,00 
    RockMantic Tecnica: Mista Dimensione: 100 x 100 cm
  • #Echo

    1.912,00 
    Marco Massarotti Tecnica: Acrilico su carta Anno: 2023 Dimensione: 70 x 100 cm  
  • Marco Massarotti Tecnica: Acrilico e olio su pannello di mdf Anno: 2023 Dimensione: 60 x 80 cm  
  • Looartarot Tecnica: Tecnica Mista Dimensione: 60 x 80 cm Anno: 2023 Descrizione: Esplosione di gravità è la proiezione di ciò che vedo andando oltre i confini
  • Galaxy 2

    342,00 
    Looartarot Tecnica: Tecnica Mista Dimensione: 70 x 100 cm Anno: 2023 Descrizione: Galaxy è stata la proiezione di ciò che vedo andando oltre i confini
  • Galaxy

    410,00 
    Looartarot Tecnica: Tecnica Mista Dimensione: 80 x 100 cm Anno: 2023 Descrizione: Esplosione di gravità è stata la proiezione di ciò che vedo andando oltre i confini.
  • Noi l’impossibile

    2.000,00 
    RockMantic Tecnica: Mista Dimensione: 100 x 100 cm
  • Armonia 3

    99,00 
    Mariangela Paolillo Tecnica: Digital Art Anno: 2024 Dimensione cornice: pixel Descrizione: Condividere uno spazio
  • Armonia 1

    99,00 
    Mariangela Paolillo Tecnica: Digital Art Anno: 2024 Dimensione cornice: pixel Descrizione: Vivere in armonia
  • Armonia 2

    99,00 
    Mariangela Paolillo Tecnica: Digital Art Anno: 2024 Dimensione cornice: pixel Descrizione: Armonia tra culture
  • Janas_Taurus

    478,00 
      Valeria Frongia   DIMENSIONE: 65x90 TECNICA: Mista (spray su tela, foglie d’argento, stucco, resina e cornice di nastro di raso) ANNO: 2024 DESCRIZIONE: Tra i miti e leggende sarde vi sono gli affascinanti racconti sulle Janas. Si dice che siano fate, streghe e creature divine depositarie di antichi saperi, spesso poste a custodia di introvabili tesori. Le Janas venivano descritte come piccole donne bellissime, dalla pelle molto delicata, infatti, operavano di sera, in quanto il sole avrebbe ustionato la loro pelle delicata, uccidendole. Ciò che le caratterizzava più di qualsiasi altra cosa era però la loro doppia natura benevola/malefica. Si narra che di notte visitassero i neonati, decretandone il futuro. Le piccole creature visitavano non solo i bambini ma anche gli adulti, esse apparivano durante la notte chiamando per tre volte la persona che avevano scelto con l’intento di portarla a vedere i loro inestimabili tesori. Se la persona si dimostrava onesta e non tentava di rubare, sarebbe stata ricompensata per sempre, altrimenti tutto quello che avrebbe toccato si sarebbe trasformato in carbone e cenere. Abitavano in piccole dimore, casette da loro stesse scavate nella roccia, le Domus de Janas che in sardo significa “case delle fate”. Nelle Domus de Janas sono presenti in maniera quasi ossessiva le protomi taurine, del tutto simili alla pianta delle Tombe dei Giganti. Forza impetuosa, possente figura, virilità e imprevedibilità: ecco il toro. Il simbolo della testa di Toro, veniva anche associato all’apparato riproduttivo femminile, nello specifico della Dea Madre, sancendo l’inizio del culto doppio Dea Madre – Dio Toro. Gli studi sul Neolitico e i vari scavi fatti sull’isola hanno portato gli archeologi a rilevare l’estrema importanza della figura del toro per l’uomo preistorico sardo. Il toro fu l’animale preminente della cultura e dell’arte neolitica dell’isola, se non addirittura l’esclusivo protagonista. In questi casi il toro, con la sua potenza innata, rappresentava una protezione, il simbolo magico di una figura a metà strada tra il divino e l’umano. Per la civiltà protosarda si trattava del signore degli animali, dell’unico mortale terrestre degno di sedere accanto alla prosperosa Dea Madre. Nel quadro sono nascosti altri simboli sardi, come su coccu, antichissimo amuleto porta fortuna che ha il potere di difendere la persona dal malocchio, dagli animali velenosi e lenire i mali. La tradizione vuole che la pietra centrale sia in grado di neutralizzare il male, difendendo il portatore del gioiello. Proprio per la forma tondeggiante della pietra e per le coppette in filigrana sarda d'argento che la sostengono, Su Coccu richiama simbolicamente l'occhio buono che si contrappone a quello cattivo. Riconosci altri simboli caratteristici della Sardegna?
  • Janas_La Fede

    342,00 
      Valeria Frongia   DIMENSIONE: 50x70 ANNO: 2024 TECNICA: Mista (stucco, spray su tela, foglie d’oro, resina e cornice di nastro di raso) DESCRIZIONE: La fedina sarda è uno tra i gioielli più diffusi e apprezzati della tradizione sarda, ma in pochi conoscono l’origine magica attribuita al caratteristico anello in filigrana che impreziosisce le mani di tante donne sarde e non. Secondo un’antica leggenda, ambientata in epoca nuragica, a fabbricare le fedi erano le JANAS, le mitiche fate o streghe sarde che abitavano nelle Domus de Janas. Erano creature minuscole e meravigliose, che uscivano dalle loro grotte soltanto la notte, per timore che il sole bruciasse la loro delicatissima pelle. Popolavano i boschi della Sardegna ed era proprio nelle loro case scavate nella pietra che, secondo la leggenda, le fatine intessevano metalli preziosi come fossero tessuti e tessuti come fossero gioielli. La leggenda vuole infatti che la stessa fede sarda abbia origine dalle richieste di giovani innamorati che supplicavano le Janas di creare un anello da donare alle proprie amate, un monile che rappresentasse i due innamorati (i due fili), l’indissolubilità del legame (l’intreccio e le saldature) e la prosperità (il grano). A questo scopo le benevole fate intessevano un filo d’oro per creare uno splendido anello che l’innamorato avrebbe dovuto far indossare sull’anulare sinistro della propria donna, secondo le antiche credenze, è proprio in questo punto che passa la vena dell’amore (vena amoris) ovvero quella che arriva al cuore, trasportando il sangue, l’ossigeno, la vita. La Sardegna vanta una grande quantità di simboli di origine antica e nel quadro è presente anche la Pavoncella sarda, il significato simbolico è da ricercarsi nella cultura agro-pastorale, e come tanti altri invoca la fertilità, le piogge e la salute dei greggi. In alcune culture il pavone è simbolo della trasformazione, in positivo, di qualsiasi situazione negativa. E’ noto anche come l’uccello dai cento occhi, quelli del suo piumaggio, che rappresentano le stelle, l’universo, il sole, la luna, e la “volta celeste”. La sua immagine inoltre ricorda l’araba fenice, uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri. Nell’iconografia cristiana invece è associata all’immortalità dell’anima. E’ un simbolo di buon auspicio in molte culture ed in Sardegna è di sicuro il più diffuso.
  • Claudia Battaglio Tecnica: mista su carta Anno: 2024 Dimensione cornice: 35×50 Descrizione: rappresentazione del frutto della magnolia grandiflora nascosta tra le foglie
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