Come sfatare i luoghi comuni dell’arte

L’arte è noiosa

È nata la nuova rubrica Artàporter per sfatare i luoghi comuni dell’arte. Uno dei luoghi comuni dell’arte è che essa sia noiosa. Qua sotto potete leggere come lo interpreta il nostro co-founder, Massimo Gioscia.

Baldessari scritta non farò più dell'arte noiosa

  I luoghi comuni dell’arte: Non farò più arte noiosa di Baldessari

Sfatare i luoghi comuni dell’arte.

L’arte è noiosa. Lo pensi anche tu?

 

Beh allora la pensi esattamente come l’artista John Baldessari quando guardò i dipinti che aveva eseguito nei due decenni precedenti, opere con pittura semi-astratta piuttosto tradizionale, e non ebbe esitazioni: li fece bruciare e con le ceneri riempì un’urna a forma di libro e fece anche dei biscotti che poi espose al MoMA di New York nella mostra Information.

Per commemorare le vecchie opere pubblicò un annuncio di morte su un giornale locale. «Non farò più arte noiosa», scrisse Baldessari.

Marina Abramovic che si prepara

  Luoghi comuni dell’arte: Marina Abramovic

E che dire di Marina Abramovic che a Napoli (Sì, proprio a Napoli!) nel 1974 fece una performance destinata a restare nella storia? Il pubblico era invitato a utilizzare liberamente su di lei 72 oggetti tra cui figuravano forbici, una pistola e un proiettile. Alcune reazioni del pubblico furono violente e pericolose: qualcuno le fece un taglio sul collo per bere il suo sangue e le puntarono la pistola carica alla testa, costringendola anche a mimare il gesto del suicidio. Per fortuna uno spettatore intervenne a sua difesa.

Istruzioni per 72 oggetti di Marina Abramovic

  Le istruzioni della performance di Marina Abramovic

 

Lo stesso anno Joseph Beuys si fece venire a prendere in aeroporto da un’ambulanza per arrivare in una galleria dove per otto ore condivise lo spazio con un coyote selvaggio.
La performance si chiamava “I Like America and America Likes Me”.

Sfatare i luoghi comuni dell’arte

Dopo 72 oggetti di Marina Abramovic

  La performance con 72 oggetti usati sul corpo di Marina Abramovic

Penso che non l’arte non sia mai noiosa. L’arte non è mai in ritardo. L’arte è sempre in anticipo. L’arte è così in anticipo che risponde a domande che non sono ancora state formulate. L’artista è un pioniere che attraversa sicuro il deserto, tracciando il percorso. L’artista elabora in modo a volte drammatico, a volte giocoso, le proprie sofferenze, le proprie paure e i propri sogni. Il suo scopo non è guadagnare denaro o notorietà: sta solo comunicando, attraverso la propria vita fusa con ciò che crea, l’incomunicabile. A mio parere questi tre artisti ci sono riusciti.
Forse è il tempo come sempre di cambiare orizzonti e cifre, giustamente l’arte negli anni 70 anticipava un ruolo identitario che oggi è quotidiano, oggi l’arte ha tanti altri campi in cui operare e con cui confrontarsi, la stessa cifra del fare arte dovrebbe mutarsi, è ancora raro il ruolo reale dei nuovi device nell’arte, ritardo che conferma una certa staticità espressiva di questo sistema.

 

 

Artàporter – ripensare i luoghi comuni dell’arte

Ho fondato Artàporter insieme ad altre persone che come me credono che si debbano “ripensare i luoghi comuni dell’arte”, tra cui quello dell’arte ormai stanca e noiosa. E la community sta crescendo di giorno in giorno. E insieme vogliamo dimostrare che non è così. E che ci sono artisti, persone e imprenditori che credono che l’arte oggi è tutt’altro che noiosa, che l’arte può farci emozionare e divertire e cha ancora molto da raccontare e immaginare.

 

Massimo Gioscia

Co-founder Artàporter