Francesca Calzolari è pittrice e scenografa di Torino, classe ’99.
La pittura è da sempre un grande tratto caratteristico. L’ olio su tela, genere prediletto, è il principale strumento di comunicazione. Le tematiche sviluppate sono l’autoritratto, il bicchiere di cristallo e la poltrona di pelle e gli animali domestici!
La scenografia è un altro grande ramo lavorativo, avviato da qualche anno con importanti successi lavorativi e collaborazioni.
Infine porta avanti il progetto dei libri illustrati personalizzati, dove la storia può essere scritta insieme, oppure direttamente dal cliente, con lo scopo di creare una fiaba ad hoc per la persona a cui verrà dedicata.
Artàporter ha voluto conoscere meglio l’artista ponendole alcune domande.
Cosa rappresenta l’arte per te?
L’ arte rappresenta i miei occhi e di conseguenza il mio modo di guardare il mondo. Vivere di arte ed essere artista fa cambiare la percezione delle cose, i sensi sono più acuti, i colori invadono lo spazio e tutto ciò che si trova intorno a noi ha sfumature nuove. L’ arte permette di notare il dettaglio, la sfumatura e la composizione delle cose. La natura è una delle più grandi forme d’ arte che ogni giorno, osservandola attentamente, ci regala geometrie perfette e armonia.
Come e quando ti sei avvicinata all’arte?
L’ arte ha sempre fatto parte della mia vita. Ho iniziato a disegnare seduta sul seggiolone e da lì non ho mai smesso. L’ asilo è stato teatro di innumerevoli disegni che hanno avuto una forma e soprattutto un’ istruzione verso la fine delle elementari, quando mi iscrissero ad un corso di pittura.
Il primo approccio era stato con i colori a tempera, per poi passare all’ utilizzo dell’ olio. Fu amore a prima vista ed è tutt’ ora la mia tecnica prediletta. Successivamente ho frequentato il liceo artistico con indirizzo Arti Figurative e ad oggi sto per concludendo gli studi magistrali in Pittura presso l’Accademia Albertina di Torino.


Qual è la tua maggiore fonte di ispirazione?
La risposta giusta a questa domanda penso sia “tutto”. Il mondo circostante è perenne fonte d’ ispirazione che attraverso il mio sguardo viene filtrato e trasformato in composizioni per quadri o idee per progetti.
I riferimenti artistici e culturali che ti hanno maggiormente influenzato nel corso del tempo?
La mia pittura è di genere figurativo, di conseguenza prediligo come fonte d’ ispirazione artistica artisti di questa categoria. Sono maggiormente attratta da Frida Khalo, Magritte, Dalì, De Chiro, dalle loro composizioni, dai loro colori, ma soprattutto dalla filosofia che si cela dietro ai loro quadri. Altro grande riferimento è il teatro e la scenografia, la musica e l’alta moda.
Chi decide oggi che cos’è arte? C’è una differenza rispetto al passato?
L’ arte da sempre, e secondo me tutt’ oggi, viene definita da artisti e dal pubblico. La vera differenza è che oggi il pubblico è molto più vasto, l’arte riesce ad arrivare in ogni angolo del mondo, smuovendo gli animi delle persone e ,con la nascita della performance, riesce a creare un maggiore coinvolgimento.
Il tuo rapporto con i colori? E col bianco e nero?
I colori sono la base di un quadro, così come la composizione degli oggetti. Nei miei quadri il colore è essenziale, è una parte importante del messaggio dell’opera. Anche con il bianco e nero ho un buon rapporto, tanto da aver fatto una serie di ritratti in bianco e nero con dettagli colorati, così da creare un focus visivo sul significato del quadro. Il bianco e il nero sono essenziali, in quanto sono l’assenza e la totalità della luce, importanti per creare tridimensionalità alle composizioni.
Un tuo sogno nel cassetto?
Il mio sogno nel cassetto è di poter vivere di arte e riuscire ogni giorno ad inserire un tassello in più in questo grande Mondo. Io sono pittrice e scenografa e ad oggi vedere che i miei due grandi sogni iniziano ad avviarsi è per me una grandissima gioia!
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