Artàporter
  • Looartarot Tecnica: Tecnica Mista Dimensione: 60 x 80 cm Anno: 2023 Descrizione: Esplosione di gravità è la proiezione di ciò che vedo andando oltre i confini
  • Galaxy 2

    342,00 
    Looartarot Tecnica: Tecnica Mista Dimensione: 70 x 100 cm Anno: 2023 Descrizione: Galaxy è stata la proiezione di ciò che vedo andando oltre i confini
  • Galaxy

    410,00 
    Looartarot Tecnica: Tecnica Mista Dimensione: 80 x 100 cm Anno: 2023 Descrizione: Esplosione di gravità è stata la proiezione di ciò che vedo andando oltre i confini.
  • Noi l’impossibile

    2.000,00 
    RockMantic Tecnica: Mista Dimensione: 100 x 100 cm
  • Armonia 3

    99,00 
    Mariangela Paolillo Tecnica: Digital Art Anno: 2024 Dimensione cornice: pixel Descrizione: Condividere uno spazio
  • Armonia 1

    99,00 
    Mariangela Paolillo Tecnica: Digital Art Anno: 2024 Dimensione cornice: pixel Descrizione: Vivere in armonia
  • Armonia 2

    99,00 
    Mariangela Paolillo Tecnica: Digital Art Anno: 2024 Dimensione cornice: pixel Descrizione: Armonia tra culture
  • Janas_Taurus

    478,00 
      Valeria Frongia   DIMENSIONE: 65x90 TECNICA: Mista (spray su tela, foglie d’argento, stucco, resina e cornice di nastro di raso) ANNO: 2024 DESCRIZIONE: Tra i miti e leggende sarde vi sono gli affascinanti racconti sulle Janas. Si dice che siano fate, streghe e creature divine depositarie di antichi saperi, spesso poste a custodia di introvabili tesori. Le Janas venivano descritte come piccole donne bellissime, dalla pelle molto delicata, infatti, operavano di sera, in quanto il sole avrebbe ustionato la loro pelle delicata, uccidendole. Ciò che le caratterizzava più di qualsiasi altra cosa era però la loro doppia natura benevola/malefica. Si narra che di notte visitassero i neonati, decretandone il futuro. Le piccole creature visitavano non solo i bambini ma anche gli adulti, esse apparivano durante la notte chiamando per tre volte la persona che avevano scelto con l’intento di portarla a vedere i loro inestimabili tesori. Se la persona si dimostrava onesta e non tentava di rubare, sarebbe stata ricompensata per sempre, altrimenti tutto quello che avrebbe toccato si sarebbe trasformato in carbone e cenere. Abitavano in piccole dimore, casette da loro stesse scavate nella roccia, le Domus de Janas che in sardo significa “case delle fate”. Nelle Domus de Janas sono presenti in maniera quasi ossessiva le protomi taurine, del tutto simili alla pianta delle Tombe dei Giganti. Forza impetuosa, possente figura, virilità e imprevedibilità: ecco il toro. Il simbolo della testa di Toro, veniva anche associato all’apparato riproduttivo femminile, nello specifico della Dea Madre, sancendo l’inizio del culto doppio Dea Madre – Dio Toro. Gli studi sul Neolitico e i vari scavi fatti sull’isola hanno portato gli archeologi a rilevare l’estrema importanza della figura del toro per l’uomo preistorico sardo. Il toro fu l’animale preminente della cultura e dell’arte neolitica dell’isola, se non addirittura l’esclusivo protagonista. In questi casi il toro, con la sua potenza innata, rappresentava una protezione, il simbolo magico di una figura a metà strada tra il divino e l’umano. Per la civiltà protosarda si trattava del signore degli animali, dell’unico mortale terrestre degno di sedere accanto alla prosperosa Dea Madre. Nel quadro sono nascosti altri simboli sardi, come su coccu, antichissimo amuleto porta fortuna che ha il potere di difendere la persona dal malocchio, dagli animali velenosi e lenire i mali. La tradizione vuole che la pietra centrale sia in grado di neutralizzare il male, difendendo il portatore del gioiello. Proprio per la forma tondeggiante della pietra e per le coppette in filigrana sarda d'argento che la sostengono, Su Coccu richiama simbolicamente l'occhio buono che si contrappone a quello cattivo. Riconosci altri simboli caratteristici della Sardegna?
  • Janas_La Fede

    342,00 
      Valeria Frongia   DIMENSIONE: 50x70 ANNO: 2024 TECNICA: Mista (stucco, spray su tela, foglie d’oro, resina e cornice di nastro di raso) DESCRIZIONE: La fedina sarda è uno tra i gioielli più diffusi e apprezzati della tradizione sarda, ma in pochi conoscono l’origine magica attribuita al caratteristico anello in filigrana che impreziosisce le mani di tante donne sarde e non. Secondo un’antica leggenda, ambientata in epoca nuragica, a fabbricare le fedi erano le JANAS, le mitiche fate o streghe sarde che abitavano nelle Domus de Janas. Erano creature minuscole e meravigliose, che uscivano dalle loro grotte soltanto la notte, per timore che il sole bruciasse la loro delicatissima pelle. Popolavano i boschi della Sardegna ed era proprio nelle loro case scavate nella pietra che, secondo la leggenda, le fatine intessevano metalli preziosi come fossero tessuti e tessuti come fossero gioielli. La leggenda vuole infatti che la stessa fede sarda abbia origine dalle richieste di giovani innamorati che supplicavano le Janas di creare un anello da donare alle proprie amate, un monile che rappresentasse i due innamorati (i due fili), l’indissolubilità del legame (l’intreccio e le saldature) e la prosperità (il grano). A questo scopo le benevole fate intessevano un filo d’oro per creare uno splendido anello che l’innamorato avrebbe dovuto far indossare sull’anulare sinistro della propria donna, secondo le antiche credenze, è proprio in questo punto che passa la vena dell’amore (vena amoris) ovvero quella che arriva al cuore, trasportando il sangue, l’ossigeno, la vita. La Sardegna vanta una grande quantità di simboli di origine antica e nel quadro è presente anche la Pavoncella sarda, il significato simbolico è da ricercarsi nella cultura agro-pastorale, e come tanti altri invoca la fertilità, le piogge e la salute dei greggi. In alcune culture il pavone è simbolo della trasformazione, in positivo, di qualsiasi situazione negativa. E’ noto anche come l’uccello dai cento occhi, quelli del suo piumaggio, che rappresentano le stelle, l’universo, il sole, la luna, e la “volta celeste”. La sua immagine inoltre ricorda l’araba fenice, uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri. Nell’iconografia cristiana invece è associata all’immortalità dell’anima. E’ un simbolo di buon auspicio in molte culture ed in Sardegna è di sicuro il più diffuso.
  • Claudia Battaglio Tecnica: mista su carta Anno: 2024 Dimensione cornice: 35×50 Descrizione: rappresentazione del frutto della magnolia grandiflora nascosta tra le foglie
  • Coralli

    177,00 
    Claudia Battaglio   Tecnica: mista su carta Anno: 2024 Dimensione cornice: 35×50 Descrizione: rappresentazione del frutto aperto della magnolia grandiflora
  • Luminaria

    177,00 
    Claudia Battaglio   Tecnica: mista su carta Anno: 2024 Dimensione cornice: 35×50 Descrizione: rappresentazione del frutto chiuso della magnolia garndiflora
  • Paesaggio Rosso

    245,00 
    Mariella Difonzo  
    Dimensioni 100 x 70
    Non necessita cornice spessore tela 4 cm
    Anno 2023
    Tecnica: Olio su tela
  • Campi

    191,00 
    Mariella Difonzo  
    Dimensioni: 100cm x 70cm
    Anno: 2022
    Tecnica: Olio su tela
  • Paesaggio

    218,00 
    Mariella Difonzo
    Dimensioni 100cm x 70cm
    Anno 2022
    Olio su tela
  • Monochromatic 2

    3.388,00 
    Lilly Russo Tecnica: Acrilico su tela Dimensione: 150 x 150 cm    
  • Monochromatic 1

    3.388,00 
    Lilly Russo Tecnica: Acrilico su tela Dimensione: 150 x 150 cm    
  • Pietà

    1.366,00 
    Fase Lunare Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensione: 70 x 70 cm  
  • Fase Lunare Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023/2024 Dimensione: 50 x 70 cm Descrizione: Introspezione metafisica Naïf
  • Azzeccagarbugli

    4.200,00 
    Vito Garofalo Tecnica: Olio su tela Anno: 2016 Dimensione: 50 x 100
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