Artàporter
  • iPortrait

    3.824,00 
    Alessio Pistilli   Tecnica: olio su tela Anno: 2020 Dimensione: 61 cm x 61 cm Dimensione con cornice: 63 cm x 63 cm Descrizione: Con questa tela (l’autoritratto) ho voluto rappresentare l'evoluzione dell’artigiano e/o artista di bottega del Rinascimento attraverso l'inserimento della tecnologia (l'iPad) in campo artistico. Le infinite possibilità nel mondo creativo date dalla tecnologia sono, oggi, un dato di fatto indiscutibile. Ne siamo ormai assuefatti e, forse, non ne capiamo ancora le infinite potenzialità. Proprio per questo l'autoritratto risponde, forse più di ogni altro lavoro, alla domanda che ha dato vita all'intero progetto “iRenaissance”: Che cosa sarebbe successo se nel Rinascimento ci fosse stata la nostra moderna tecnologia? Chissà se sarà proprio l'arte a rispondere a questo quesito!
  • Ipotesi

    1.639,00 
    Manuela Muzzone   Tecnica: Acrilici, matita, inchiostro su tela. Anno: 2024 Dimensione: 100cm x 100cm Descrizione: Ipotesi, è un quadro realizzato con tecnica mista ed è sia astratto sia concettuale che figurativo. L'opera rappresenta il processo artistico del pensiero, un flusso di idee in evoluzione e la parte embrionale di qualcosa che sta per nascere.
  • Ira

    542,00 
    SAUAR Dimensione: 100 x 66 cm Tecnica: Lunga esposizione Anno: 2022 Descrizione: Moto di reazione violenta, spesso rabbiosa, e per lo più non giustificabile sul piano umano e razionale
  • Iride

    813,00 
    BMB Tecnica: Acrilico e inchiostro su tela Anno: ND Dimensione: 60 x 60 cm
  • Isola Arancione

    1.100,00 
    Emmanuela Zavattaro Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensioni senza cornice: 45 x 55 cm  
  • Isola Pop

    1.100,00 
    Emmanuela Zavattaro Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensioni senza cornice: 50 x 60 cm  
  • Maria Rita Morabito Tecnica: Fotografia su stampa Fine Art Dimensione: 60 x 40 cm Anno: 2022 Descrizione: Nel mezzo del deserto egiziano, quattro isole spuntano in mezzo al nulla
  • Cinzia Trosso Tecnica: Acrilico su tela scolpita, montata su tavoletta di legno Dimensione: 25 x 25 cm Anno: 2023  
  • Denkenesh Tecnica: Olio su tela Anno: 2024 Dimensione senza cornice: 65 x 90 cm Descrizione: L'opera rappresenta l'idea che la vita immaginaria che incontriamo nei libri, una sorta di "mondo parallelo" nel quale si sviluppa ciò che diventa, nel tempo, la nostra capacità di interagire con il reale, continui a scendere come una pioggia di parole buone che feconda l'io adulto mentre cammina nelle città, continuando inesorabilmente e felicemente a portare quel colore e quella ricchezza di strumenti per vivere che altrimenti perderemmo crescendo.
  • Matched!

    Italian’s bella vita

    243,90 

    Olga Siracheva

    Tecnica: Digital Painting Anno: 2022 Dimensioni con cornice: 50 X 70 cm Puoi trovare quest'opera da: Am Pias
  • IVSTITIA (iustitia)

    3.005,00 
    Tommaso Pensa Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2018 Dimensione senza cornice: 120 × 80 cm Descrizione: IVSTITIA è nella religione dell'antica Roma, la dea della Giustizia, la corrispondente di DIKE nella mitologia greca.. Viene presentata come "vergine" e Platone considera questa condizione come incorrotta, perché tale deve essere la "giustizia".
  • Janas

    478,00 
    Valeria Frongia Tecnica: Mista (stucco, spray su tela, foglie d’oro, resina e cornice di nastro di raso) Dimensione: 70 x 100 cm Descrizione: Tra i miti e leggende sarde vi sono gli affascinanti racconti sulle Janas.

    Si dice che siano fate, streghe e creature divine depositarie di antichi saperi, spesso poste a custodia di introvabili tesori.

    Le Janas venivano descritte come piccole donne bellissime, dalla pelle molto delicata, infatti, operavano di sera, in quanto il sole avrebbe ustionato la loro pelle delicata, uccidendole.

    Potevano emanare una luce così forte da poter addirittura abbagliare chi posasse su di loro il proprio sguardo. Usavano questa loro luminosità per districarsi fra i rovi, evitando di ferirsi con le spine.

    Abitavano in piccole dimore, casette da loro stesse scavate nella roccia, le Domus de Janas che in sardo significa “case delle fate”.

    Si dice siano state le prime abitanti della Sardegna e che proprio loro abbiano insegnato alle donne dei vari paesi gli antichi mestieri: la filatura, la medicina, la lavorazione del pane, l’arte e la profezia.

    Ciò che le caratterizzava più di qualsiasi altra cosa era però la loro doppia natura benevola/malefica.

    Si narra che di notte visitassero i neonati, decretandone il futuro. Se fatato nel bene, il bambino avrebbe avuto una vita gioiosa. Ma se invece fatato nel male il destino del nascituro sarebbe stato tutt’altro che roseo.

    Le piccole creature visitavano non solo i bambini ma anche gli adulti, esse apparivano durante la notte chiamando per tre volte la persona che avevano scelto con l’intento di portarla a vedere i loro inestimabili tesori. Se la persona si dimostrava onesta e non tentava di rubare, sarebbe stata ricompensata per sempre, altrimenti tutto quello che avrebbe toccato si sarebbe trasformato in carbone e cenere.

    Passavano le loro giornate a tessere con telai magici artefatti composti da preziosi fili d'oro, che occasionalmente potevano donare a chi ne aveva bisogno come amuleto di protezione o di fortuna.

    Intrecciavano sapientemente lunghissimi fili d’oro o argento, per creare gioielli unici e splendidi.

    A ben guardare infatti, ricami e gioielli in filigrana sono particolarmente accostabili: da una parte infatti i ricami appaiono come gioielli impressi nella stoffa, dall’altra la filigrana sembra un ricamo tanto leggero da librarsi fuori dal tessuto.

    Queste piccole creature ambivalenti ancora oggi popolano l’immaginazione di noi tutti. Ma non solo. Secondo le leggende, se si fa molta attenzione in alcuni posti remoti della Sardegna è ancora possibile incontrarle.

     

     
  • Janas_La Fede

    342,00 
      Valeria Frongia   DIMENSIONE: 50x70 ANNO: 2024 TECNICA: Mista (stucco, spray su tela, foglie d’oro, resina e cornice di nastro di raso) DESCRIZIONE: La fedina sarda è uno tra i gioielli più diffusi e apprezzati della tradizione sarda, ma in pochi conoscono l’origine magica attribuita al caratteristico anello in filigrana che impreziosisce le mani di tante donne sarde e non. Secondo un’antica leggenda, ambientata in epoca nuragica, a fabbricare le fedi erano le JANAS, le mitiche fate o streghe sarde che abitavano nelle Domus de Janas. Erano creature minuscole e meravigliose, che uscivano dalle loro grotte soltanto la notte, per timore che il sole bruciasse la loro delicatissima pelle. Popolavano i boschi della Sardegna ed era proprio nelle loro case scavate nella pietra che, secondo la leggenda, le fatine intessevano metalli preziosi come fossero tessuti e tessuti come fossero gioielli. La leggenda vuole infatti che la stessa fede sarda abbia origine dalle richieste di giovani innamorati che supplicavano le Janas di creare un anello da donare alle proprie amate, un monile che rappresentasse i due innamorati (i due fili), l’indissolubilità del legame (l’intreccio e le saldature) e la prosperità (il grano). A questo scopo le benevole fate intessevano un filo d’oro per creare uno splendido anello che l’innamorato avrebbe dovuto far indossare sull’anulare sinistro della propria donna, secondo le antiche credenze, è proprio in questo punto che passa la vena dell’amore (vena amoris) ovvero quella che arriva al cuore, trasportando il sangue, l’ossigeno, la vita. La Sardegna vanta una grande quantità di simboli di origine antica e nel quadro è presente anche la Pavoncella sarda, il significato simbolico è da ricercarsi nella cultura agro-pastorale, e come tanti altri invoca la fertilità, le piogge e la salute dei greggi. In alcune culture il pavone è simbolo della trasformazione, in positivo, di qualsiasi situazione negativa. E’ noto anche come l’uccello dai cento occhi, quelli del suo piumaggio, che rappresentano le stelle, l’universo, il sole, la luna, e la “volta celeste”. La sua immagine inoltre ricorda l’araba fenice, uccello mitologico che risorge dalle proprie ceneri. Nell’iconografia cristiana invece è associata all’immortalità dell’anima. E’ un simbolo di buon auspicio in molte culture ed in Sardegna è di sicuro il più diffuso.
  • Janas_Taurus

    478,00 
      Valeria Frongia   DIMENSIONE: 65x90 TECNICA: Mista (spray su tela, foglie d’argento, stucco, resina e cornice di nastro di raso) ANNO: 2024 DESCRIZIONE: Tra i miti e leggende sarde vi sono gli affascinanti racconti sulle Janas. Si dice che siano fate, streghe e creature divine depositarie di antichi saperi, spesso poste a custodia di introvabili tesori. Le Janas venivano descritte come piccole donne bellissime, dalla pelle molto delicata, infatti, operavano di sera, in quanto il sole avrebbe ustionato la loro pelle delicata, uccidendole. Ciò che le caratterizzava più di qualsiasi altra cosa era però la loro doppia natura benevola/malefica. Si narra che di notte visitassero i neonati, decretandone il futuro. Le piccole creature visitavano non solo i bambini ma anche gli adulti, esse apparivano durante la notte chiamando per tre volte la persona che avevano scelto con l’intento di portarla a vedere i loro inestimabili tesori. Se la persona si dimostrava onesta e non tentava di rubare, sarebbe stata ricompensata per sempre, altrimenti tutto quello che avrebbe toccato si sarebbe trasformato in carbone e cenere. Abitavano in piccole dimore, casette da loro stesse scavate nella roccia, le Domus de Janas che in sardo significa “case delle fate”. Nelle Domus de Janas sono presenti in maniera quasi ossessiva le protomi taurine, del tutto simili alla pianta delle Tombe dei Giganti. Forza impetuosa, possente figura, virilità e imprevedibilità: ecco il toro. Il simbolo della testa di Toro, veniva anche associato all’apparato riproduttivo femminile, nello specifico della Dea Madre, sancendo l’inizio del culto doppio Dea Madre – Dio Toro. Gli studi sul Neolitico e i vari scavi fatti sull’isola hanno portato gli archeologi a rilevare l’estrema importanza della figura del toro per l’uomo preistorico sardo. Il toro fu l’animale preminente della cultura e dell’arte neolitica dell’isola, se non addirittura l’esclusivo protagonista. In questi casi il toro, con la sua potenza innata, rappresentava una protezione, il simbolo magico di una figura a metà strada tra il divino e l’umano. Per la civiltà protosarda si trattava del signore degli animali, dell’unico mortale terrestre degno di sedere accanto alla prosperosa Dea Madre. Nel quadro sono nascosti altri simboli sardi, come su coccu, antichissimo amuleto porta fortuna che ha il potere di difendere la persona dal malocchio, dagli animali velenosi e lenire i mali. La tradizione vuole che la pietra centrale sia in grado di neutralizzare il male, difendendo il portatore del gioiello. Proprio per la forma tondeggiante della pietra e per le coppette in filigrana sarda d'argento che la sostengono, Su Coccu richiama simbolicamente l'occhio buono che si contrappone a quello cattivo. Riconosci altri simboli caratteristici della Sardegna?
  • Japan Night

    108,00 
    Nick Fisher Tecnica: Acrilico Anno: 2017 Dimensione: 27 x 33 cm (senza cornice) Descrizione: Notte di luci tra i palazzi giapponesi.
  • JellyFishBag

    515,00 
    aChryliko Tecnica: Mista Anno: 2020 Dimensione senza cornice: 40 x 60 cm
  • Jhonny depp

    191,00 
    SteArt Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensione: 60×80 Descrizione: Dipinto dell'artista Stefano Rostagno che raffigura Johnny Depp, il volto noto di Hollywood. I suoi lineamenti sono stilizzati e semplificati in un modo caratteristico dello stile Pop Art. Gli occhi intensi, il naso e la bocca sono rappresentati con contorni netti e colori audaci.La tavolozza cromatica è composta da tonalità fredde contrapposte alla luminosità del giallo che crea un contrasto molto forte. Questa scelta di colori intensifica l'energia e la vitalità del dipinto.Le pennellate sono decise e spigliate, dando al dipinto un aspetto dinamico e vibrante. I contorni sono accentuati con linee nere nette, tipiche dello stile Pop Art, che contribuiscono a definire la figura di Johnny Depp in modo distintivo.Lo sfondo giallo mette in contrasto la figura di Johnny mettendone in risalto ulteriormente la figura centrale. Questo crea un effetto visivo accattivante e dinamico che attira l'attenzione dello spettatore.Questo dipinto in acrilico su tela in stile Pop Art di Johnny Depp cattura la sua immagine in modo energico e distintivo, celebrando la sua iconicità attraverso colori vivaci e contorni audaci. L'opera d'arte trasmette un senso di vitalità e impatto visivo quasi magnetico, riflettendo l'influenza duratura e centrale dell'attore nell'industria cinematografica.
  • Jimi

    683,00 
    Totò Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2022 Dimensione senza cornice: 60 × 60 cm Descrizione: Quest’opera è un omaggio al mitico Jimi Hendrix, si tratta di un ritratto surreale in cui i suoi capelli prendono vita e dalla sua testa emergono fantasiosi chitarristi.
  • Maurizio Rosazza Prin Dimensione: 150 x 120 cm
  • Alberto Angiolin   Tecnica: Pennarelli a pigmento nero su cartoncino Anno: 2023 Dimensione: 50×70 cm Dimensione con cornice: 54x74cm Descrizione: Disegno unico realizzato con tecnica linea con pennarelli inchiostro a pigmento su cartoncino.
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