Delimitato da una parte dalla stazione di Porta Nuova e dall’altra dal Parco del Valentino, San Salvario è un quartiere di Torino tra i più vivaci e colorati, centro nevralgico di aperitivi e vita notturna di questa città antica e affascinante.

A zonzo per San Salvario

Durante il giorno è possibile ammirare piccoli negozi artigianali. In questo, il laboratorio Lavgon, Unico Officina di Tendenza  e il concept store minimal come il Rrriot dettano moda. Oppure ci si può fare una bella passeggiata godendo del verde del Parco del Valentino con la sua magnifica Fontana dei Dodici Mesi opera di Carlo Ceppi.

Le colazioni e le merende golose e alternative – il loro motto è #senzalattesenzauova – sono affidate a La Colazione di Sara. Non solo un lab dolciario, ma anche un punto di incontro di collaborazioni (qui potete ritirare la vostra cavagna di Agrimani), arte e gentilezza.

Se amate i classici puntate sull’Antica Torrefazione Samambaia e vi troverete in un’atmosfera retrò molto piacevole.

Il cuore delle attività culturali e artistiche invece lo puoi trovare presso la Casa del Quartiere in via Morgari 14. Un tempo bagni pubblici, oggi si organizzano corsi di canto, musica e teatro, di lingue e di danza. Col tempo, la Casa del Quartiere è diventata anche sportello sociale e luogo di incontro, grazie alla caffetteria etica Bagni Municipali.

Anche per chi è appassionato di architettura San Salvario nasconde qualche piccola meraviglia! Scopri gli edifici in stile Liberty di via Lombroso o casa Blengini tra via Pellico e via Ormea e non farti mancare il mitico Portone del Melograno in via Argentero 4.

La sera ci si può godere uno spettacolo o un concerto al Teatro Colosseo in via Madama Cristina o passeggiare su via Belfiore, via Baretti, via San’Anselmo per trovare tante proposte di aperitivi con gustosi taglieri, tapas o cicchetti.

Una volta al mese, la domenica sotto le tettoie di Piazza Madama Cristina invece, si riuniscono un centinaio tra artigiani, stilisti, designer, illustratori per dar vita al San Salvario Emporium : “un mercato dedicato all’artigianato tradizionale e digitale, al design, all’illustrazione e all’editoria indipendente.” Un bazar urbano tra cui perdersi accompagnati dalla musica, il chiacchiericcio e il trambusto della domenica.

Un po’ di storia

Nonostante vi siano reperti di epoca romana, il nome del quartiere deriva da una chiesetta eretta nel Diciassettesimo secolo. Voluta fortemente da Madama Cristina, moglie del re Vittorio Amedeo I di Savoia, nel 1646 esprime il desiderio di un luogo di culto vicino alla residenza estiva del Castello del Valentino. Il nome della chiesa, San Salvatore di Campagna, o San Solutore, venne presto accorciato in piemontese in Salvari, Salvario.

I primi cenni di urbanizzazione si hanno intorno al 1790 con il progetto di espansione del centro cittadino torinese verso sud. Dal 1840 con l’abbattimento della cinta muraria torinese il quartiere cominciò a popolarsi delle nuova borghesia e nel 1861 il Parco del Valentino venne ampliato ispirandosi ai giardini inglesi.

Carlo Ceppi, Fontana dei Mesi, 1898. Fotografia di Dario Lanzardo, 2010. © MuseoTorino.

Le Esposizioni Universali diedero sempre una forte spinta architettonica a Torino. Nel 1884 venne costruito il Borgo Medievale del Valentino e nel 1898 si affidò a Carlo Ceppi la creazione della Fontana dei Dodici Mesi nel Parco del Valentino.  Poi, nel 1911, il ponte  di Corso Vittorio Emanuele II fu arricchito da altre statue in onore del Cinquantenario dell’Unità di Italia.

Nel frattempo, tra il 1848 e il 1898, San Salvario si riempì di eleganti e prestigiosi edifici. Il quartiere non ebbe mai un vero e proprio sviluppo industriale ma residenziale.

E arriviamo ai giorni nostri, o meglio, ai primi anni ’90 quando San Salvario diventò un quartiere multietnico e multi culturale con locali e associazioni di svariata natura.

Ad oggi San Salvario è un quartiere dalle mille sfaccettature dove nel giro di poche vie si possono vedere un tempio Valdese, una sinagoga, una moschea e svariate chiese cattoliche.

Voglia di stranezze?

Palazzo degli Istituti Anatomici. Fotografia Studio fotografico Gonella. © Museo di Anatomia Umana Luigi Rolando

Eccovi serviti! Infatti rimanendo sempre nel quartiere, in via Massimo D’azeglio 52 troverete racchiusi tutti nello stesso palazzo ben tre piccoli e curiosi musei: Museo di Anatomia, Museo della Frutta e Museo di Antropologia Criminale Lombroso presso il Palazzo degli Istituti Anatomici.

In via Chiabrera 25 invece troviamo il primo esempio di bioarchitettura ecosostenibile di Torino. Nato su progetto di Luciano Pia, il Condominio 25 Verde è un edificio residenziale che ospita 63 unità abitative immerse tra il verde di 150 alberi.

 

 

Artàporter a San Salvario

In un quartiere così creativo e aperto alle novità ovviamente non potevano mancare gli host di Artàporter!

In via Orma 6/C c’è Dollì, ristorante di cucina tradizionale e contemporanea gestito da due donne che propongono un’idea di “ristorazione moderna, senza troppi fronzoli, di sostanza e di ricerca nella tradizione come nel territorio”.

Da Dollì potete trovare esposte le opere di Peonia, artista russa di Mosca. Un match esplosivo di pura energia e sensibilità femminile.

Le tele di Peonia esplorano l’imprevedibilità e la profondità dei sentimenti della donna in un dialogo con la cucina delicata di sfoglie e ripieni della cucina di Dollì.

Per curiosare nel mondo di Dollì ti lascio una piccola intervista in cui Lidia Romeo, co-fondatrice del locale, racconta la sua esperienza con Artàporter nel suo locale.

Spostandoti in via Belfiore 16/c scoprirai invece Affini, locale nato dieci anni fa dalla passione per liquori tradizionali, distillati provenienti dal mondo,spezie, erbe e tinture.

Oltre ai cocktail nel locale potrai provare il Vermouth Anselmo, il Gin Taggiasco, il Sake Nero di Vercelli tutti prodotti esclusivi Affini. La cucina propone piatti multietnici, in perfetto spirito San Salvario!

Affini al momento sta ancora cercando la sua prima anima gemella artistica. Ma il match perfetto per Affini potresti essere tu! Candidati qui!

Non sei stancə?

E se non ti è bastato questo articolo e vuoi restare ancora per un po’ in girula per le vie di San Salvario, eccoti Contesa per un maialino italianissimo a San Salvario di Amara Lakhous un libro pubblicato da Edizioni e/o.

Valentina “Daze” Di Martino

 

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