All’interno dello Scalo Vallino, dal 22 ottobre fino al 15 novembre 2023, ha aperto nell’ambito della più ampia manifestazione DIFFUSISSIMA by Artàporter, Post-Umano l’Ulteriorità: una mostra collettiva phygital con protagonisti sei artisti taluni digitali, altri fisici, che affrontano la parabola futuristica dell’umano.

Post-Umano è ideato da Simone Sensi al quale i direttori artistici di Artàporter, Alyona Kosareva e Massimo Gioscia, hanno affidato la curatela della mostra di Scalo Vallino.

Post-Umano è il sequel ideale di Post Human, la mostra curata nel 1992 da Jeffrey Deitch e ospitata al Castello di Rivoli, primo museo di arte contemporanea in Italia.

« L‘umano sta per entrare in una nuova e inaspettata era della sua evoluzione dove l’alterità si trasforma in Ulteriorità, quella della consapevolezza. Non abbiamo un ruolo speciale nel mondo, non siamo un centro ed, in effetti, tutto accade in periferia. Si amplifica così il campo visivo a cui normalmente prestiamo attenzione e la nostra esistenza, unita da una comune sorte con e altre forme di vita, appare meno speciale.
Una vita ancora umana, ma tuttavia non vincolata dal bisogno identitario dell’io dove la conoscenza la consapevolezza totale della nostra umanità risuona con l’intero universo, e l’umano diventa canale di comunicazione incarnato sulla terra insieme agli altri esseri viventi e non viventi.
Il Post-Umano e la sua Ulteriorità si evidenziano così in un egualitarismo, un continuum con il mondo animale, vegetale, minerale, extra terrestre e tecnologico, ci si rianimalizza come arte della transizione.
In un oltre, in un post, l’umano è un cavo teso tra se stesso, la dimensione animale e la téchne. » dice Sensi.

LA LOCATION

L’edificio storico di fine ‘800 che ospita l’esposizione è Scalo Vallino, che prende nome dall’omonima zona della città. Edificio in cui venivano originariamente costruiti i motori per le locomotive a vapore e che, in seguito, è stato deputato ad archivio. Uno scalo ferroviario in esercizio per la spedizione delle merci, riparazioni e magazzini.
Nel 2014, la società BIESSE Investment Company S.p.A. ha dato inizio al progetto di riqualificazione e valorizzazione di tutti i fabbricati storici e delle aree di pertinenza, con l’obiettivo di integrarle nel contesto urbano e dare vita ad un luogo rivolto a servizi molteplici alle persone, tra cui l’opportunità di accogliere mostre ed eventi.
In questo scenario di valorizzazione i main sponsor Artàporter, Banco P. Azzoaglio e Biesse Investment Company S.p.A. propongono un progetto di ri-significazione attraverso l’arte contemporanea, e in particolare il progetto POST-UMANO l’Ulteriorità, in un luogo simbolo della città ricco di memorie passate e con uno sguardo forte al futuro e alla cultura di Torino.

Federico Clapis, Lawrence Malstaf, MiTch Laurenzana, Martina Fontana, Matteo Lucca e Francesco Niccoli Stultus sono i sei artisti che condurranno il visitatore in una loro visione dell’Ulteriorità.

MiTCH LAURENZANA

Mitch è un artista phygital che raggiunge la sua Ulteriorità attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, dando vita ai suoi (in)HUMAN: esseri-entità che
immaginano l’intenzione di confondersi tra di noi assumendo sembianze umane.
Ma a che cosa potrebbero ispirarsi se loro fossero in grado di percepire, e incarnare, solamente la nostra anima? Probabilmente, diventerebbero il frutto di tutto ciò
che somatizziamo dalle nostre emozioni come il tratto distintivo, l’artifizio con cui occultiamo tutto ciò che per convenzione non possiamo rivelare: smarriti, avvolti
dalle preoccupazioni e lacerati dal futuro che evolve verso l’incertezza e graffiati dall’egoismo orpellato in altruismo.
Un percorso metafisico accompagnato dalle immersioni sonore dell’artista bergamasco Ema Grazioli, create appositamente per vivere al meglio le suggestioni
di questo viaggio onirico, ma possibile.

FEDERICO CLAPIS

Main artist dell’evento, Federico Clapis propone una visione digitale e distopica, un post-umano con un’Ulteriorità focalizzata sulla tecnologia in un lungo viaggio
interiore volto ad esplorare le più intime condizioni dell’animo umano.
Le sue opere si relazionano con il processo artistico come materializzazione del proprio percorso, medium di introspezione da condividere. La tecnologia, tema
ricorrente nei suoi lavori più conosciuti, diviene metafora contemporanea per esplorare i nostri stati emotivi senza tempo, veicolo di una avventura più profonda,
alla scoperta di una interiorità condivisa tra artista e osservatore.

LAWRENCE MALSTAF

Mastaf si trova al confine tra il visivo e il teatrale.
Sviluppa installazioni e performance art con una forte attenzione al movimento, all’ordine e al caos. I suoi progetti coinvolgono la fisica e la tecnologia come punto di partenza o di ispirazione e come mezzo per attivare installazioni.
Per Post/Umano l’Ulteriorità Lawrence metterà in scena per la prima volta in Italia, a Torino (il 4 novembre 2023 presso lo scalo Valdocco, in via Savigliano angolo via Caserta), una performance che ha girato il mondo: Shrink1995.

MARTINA FONTANA

Artista multidisciplinare, amalgama e immerge l’umano in una dimensione animale.
La vita diventa un rito una cerimonia di emozioni e relazioni, destrutturando la percezione dei limiti fisici e di quelli mentali.
La sua ricerca artistica indaga il rapporto tra corpo e ambiente, animato da una simbiosi in continuo divenire. L’elaborazione lenta e metodica, che avviene talvolta
nei rituali collettivi, riporta forzatamente a un ritmo del fare che non conosce scorciatoie e che costringe nella sua pratica ad una riflessione sul tempo che scorre, necessario e importante per dare inizio e completamento a cicli generativi.
La natura diventa l’unico modello possibile da seguire ed imitare nelle sue dinamiche.

MATTEO LUCCA

I differenti materiali utilizzati nelle opere di Matteo Lucca sono tenuti insieme da un unico denominatore: l’impronta che lascia il corpo umano e i processi che dentro a quell’impronta prendono forma grazie al caso e al fuoco che li forgia.
Stratificazioni, margini, crepe e rotture segnano le superfici delle sculture in pane, fusioni in metallo o terracotta per ricordare che non c’è pienezza senza imperfezione.
Nell’epoca che pretende corpi perfetti ed efficienti, le opere di Lucca lasciano emergere l’umano nelle sue fragilità, invitando lo spettatore ad aprire la vista interiore per percorrere la via che indicavano gli antichi Greci: “conosci te stesso”.

FRANCESCO NICCOLI STULTUS

L’Ulteriorità che ci presenta Francesco Niccoli Stultus è una materica fusione di elementi, forme umane e vegetali che si amalgamano in una sorta di liquido
primordiale, simboli esoterici che ci rimandano alla nostra fragilità e unicità.
Cresciuto immerso nella natura, ne ha osservato i cicli di vita e di morte, il processo di creazione che si dissolve, oscillando tra naturale e spirituale in favore di una dimensione evocativa, visionaria, poetica.
Il suo percorso creativo si articola in tematiche che delineano un disegno mentale sovrastato da un’eccedenza di percezione, che si sofferma principalmente su una dimensione dell’identità umana e che rivela un’appartenenza senza tempo alla natura.

La mostra sarà visitabile fino al 15 novembre 2023.

Dal lunedì al giovedì h 14-20
Venerdì-sabato-domenica h 10-22