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Vivi l'arte del riciclo Tecnica: Tecnica mista con cavi elettrici e plastica riciclata su legno e resina Anno: 2023 Dimensione senza cornice: 45 x 60 cm Descrizione: Soggetto: "il mondo del futuro", tra Green e Recycling, che vuole portare un messaggio di ecosostenibilità per ridurre la quantità di rifiuti sul nostro pianeta e dare maggiore importanza alla natura che ci circonda. Un mondo colorato e Green per far prendere coscienza che ogni piccolo gesto può diventare un'azione concreta per il nostro futuro.
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Simone Cadenazzi e Diandra Vasile Tecnica: Materica mista Anno: 2023 Dimensione senza cornice: 83 × 59 cm Descrizione: Moon è un mosaico realizzato con cubi di legno di Abete. Per la sua realizzazione tutti i cubi sono stati lavorati e colorati risaltandone i dettagli unici. L'opera presenta una varietà di tonalità e sfumature che si fondono armoniosamente insieme, creando un equilibrio perfetto e un quadro di grande impatto. Il diverso spessore dei cubotti dà dinamicità al quadro stesso. Ogni dettaglio è stato curato con la massima attenzione per creare un'opera d'arte di grande eleganza e raffinatezza. Il quadro viene consegnato con il certificato di autenticità con le firme, la data e il luogo.
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Alessio Della Monica Tecnica: Digitale Anno: 2022 Descrizione: L'opera è ispirata da un evento del 10 Giugno 1963, in cui un monaco buddista (Thích Quảng Đức) si diede fuoco in una piazza a Saigon, Vietnam, come segno di protesta conto l'oppressione del regime cattolico, diventando un simbolo della libertà di espressione. Il monaco è una figura che abbraccia a fondo il controllo, l'impegno e la forza di volontà; tuttavia possiede una grande imprevedibilità nel modo di agire e pensare fuori dagli schemi. Di seguito il testo che accompagna l'opera e ne fornisce una chiave di lettura: "Effimero è l'uomo, effimero è il valore di una vita che si accende o si spegne, effimero è il pensiero, effimera è una convinzione, effimero è l'impegno dell'uomo, effimere sono le nostre azioni, effimero è il peso di un momento effimero effimero non è il peso di un momento, effimere non sono le nostre azioni, effimero non è l'impegno dell'uomo, effimera non è una convinzione, effimero non è il pensiero, effimero non è il valore di una vita che si accende o si spegne, effimero non è l'uomo."
Alessio Della Monica
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Lili Valli Tecnica: Acrilico, Pastello, Carta, Digitale Anno: 2023 Descrizione: L’opera si riferisce alla canzone Born to be wild dei Steppenwolf (1968). L’identità del brand MANIFESTO mi ha fatto pensare alla musica rock: la libertà di espressione, la creatività, il bisogno di farsi sentire. Ho ripresentato il ritratto di una scimmia forte, espressiva, liberà e selvaggia. L'arte e la musica rock rimangono un bel modo per esprimere la sua personalità, il proprio bisogno di libertà e cambiamento. Per dare fiato a un'aria di speranza e di rivoluzione.
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Lili Valli Tecnica: Acrilico, Pastello, Carta, Digitale Anno: 2023 Descrizione: L'opera fa riferimento alla canzone We are Family dei Sister Sledge (1979). MANIFESTO è un collettivo, una "famiglia" che crede nella condivisione e nella creazione. Questa canzone lo rappresenta bene perché parla di unità, appartenenza e fiducia. Ho ritratto una scimmia creativa, generosa e sicura di sé.
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Bianca Mancin Tecnica: Digitale Anno: 2021 Dimensione: 60 x 200 cm Descrizione: Mai come negli ultimi anni la Libertà ha assunto un valore inestimabile per l'intera umanità. Si può affermare che la Libertà non abbia prezzo, quindi, lo scontrino che ho riprodotto non prevede alcun costo in denaro.
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Bianca Mancin Tecnica: Digitale Anno: 2020 Dimensione: 60 x 90 cm Descrizione: Trop Tard? esprime una domanda importante: è troppo tardi per prendersi cura del pianeta? C'è speranza per l'umanità nonostante il disinteresse dilagante? L'opera indica l'unica strada da intraprendere per garantirci un futuro: l'impegno collettivo.
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Anna Makhnyuk e Cristina Panata Tecnica: Digitale Anno: 2023 Descrizione: FAST FASHION Fast fashion uguale come fast food fa male. Fast fashion è diventato una problema grande di nostri tempi. E con questo progetto vogliamo tirare più attenzione a questi effetti negativi sull'ambiente, sui lavoratori e sulla società in generale. In primo luogo, la produzione di capi di abbigliamento utilizza enormi quantità di acqua, energia e risorse naturali, contribuendo all'aggravarsi del cambiamento climatico e alla distruzione dell'ambiente. Inoltre, molte volte i materiali utilizzati sono sintetici e quindi non biodegradabili. In secondo luogo, i lavoratori delle fabbriche di produzione di fast fashion sono spesso sottopagati, costretti a lavorare in condizioni di lavoro pericolose e a lunghe ore di lavoro senza alcuna forma di protezione sociale. Questo può portare a violazioni dei diritti umani e al lavoro minorile. In terzo luogo, fast fashion ha un impatto negativo sulla società in quanto promuove un modello di consumo eccessivo e spesso insostenibile, che spinge i consumatori a comprare continuamente capi di abbigliamento nuovi di scarsa. Questo modello porta alla creazione di enormi quantità di rifiuti tessili, che spesso finiscono in discariche o nell'ambiente. In sintesi, la fast fashion è un problema perché promuove un modello di produzione e consumo insostenibile, che danneggia l'ambiente, i lavoratori e la società in generale.
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Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensioni senza cornice: 70 x 50 cm Descrizione: Sogno e lotta possono convivere? Nel manifesto che ho pensato vanno addirittura a braccetto. Cosí un megafono urlante dalla lingua lunga può anche essere il contenitore della notte, della quiete e dell'immaginazione, rappresentate dal fiume di candide nuvole e placide stelle "sputate" fuori. Una notte un po' utopistica, che cozza con una realtà sempre più brutale, ma contro cui questo manifesto cerca di combattere, brandendo quell'ascia che sconquassa e fa scintille. Insomma, la domanda è: possono l'arte, il sogno e l'immaginazione essere cosí potenti da cambiare qualcosa nella società? Io penso di sí, ma si sa, non ho i piedi per terra...
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Riccardo Fissore Tecnica: Acrilico su tela Anno: 2023 Dimensioni: ø 60 cm Descrizione: La tragedia di Cutro, con le sue decine di morti di migranti, ha confermato ancora una volta le politiche propagandistiche e disumane del governo in carica. Un faro che dovrebbe illuminare ed accogliere, proietta invece un fascio di buio e morte su chi tenta di fuggire da contesti tragici e insostenibili. "Non dovevano partire" è stato detto, che segue "Aiutiamoli a casa loro" e altre amenità buone solo per chi non si rende conto della realtà che ci circonda e pretende di chiudere le frontiere a dei movimenti migratori ormai inarrestabili.
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Ema Grazioli Tecnica: Acrilico, pigmenti, ink e foglia oro su cotone grezzo intelaiato e incorniciato a mano Anno: 2023 Dimensione: 39 x 54 cm Descrizione: E’ partito tutto da un’idea che poi, come mi succede di solito, è diventata caotica e ridondante, artefatta. Ecco perché ho pensato all’ ENSŌ! Seriva un reset…Ed ecco la mia risposta! L’Ensõ non diviene quindi un semplice manifesto per me! Da due anni è un percorso di ricerca personale , uno spazio di libera creatività ed emozioni. È un lavoro a togliere, verso ciò che è autentico semplice e sincero! È uno “spazio rivitalizzante” in cui le due arti che più mi appartengono in modo primordiale si fondono e mi danno respiro. Qui ho inserito anche la pratica del kintsugi tecnica giapponese che consolida le crepe e le rotture degli oggetti mediante l’oro,che fortifica, consolida da valore a ciò che invece tendiamo ad eliminare. Con gli amici del Il Cerchio di ALUMA abbiamo pensato e creato una esperienza-performance immersiva tra suoni, colori vibrazioni che lo descrive in maniera sinestetica. ENSŌ nella cultura japonica riporta al cerchio creativo, alla ricerca di illuminazione, contatto uomo. Cosmo, ad uno specchio , cit : momento in cui la mente, mushin (senza pensiero), è libera di lasciare che l'insieme corpo-spirito attinga dal vasto campo della creatività. Io lo vivo come una contaminazione sensoriale, scambio energetico, trasporto emotivo che porta al con-tatto in senso sensoriale e in senso relazionale. Un' esperienza vibrazionale tra suoni, colori ed emozioni che in cerchio ci portano a raggiungere la parte più profonda del sé per poi ritornare in superficie dove la percezione si fa più fisica. Una coreografia in cui il colore assume un significato che va ben al di là della mera occupazione decorativa, e si lega a un concetto etico e morale si fa ricerca e descrizione cangiante del sé.
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Ema Grazioli Tecnica: Acrilico, pigmenti, ink e foglia oro su cotone grezzo intelaiato e incorniciato a mano Anno: 2023 Dimensione: 39 x 54 cm Descrizione: E’ partito tutto da un’idea che poi, come mi succede di solito, è diventata caotica e ridondante, artefatta. Ecco perché ho pensato all’ ENSŌ! Seriva un reset…Ed ecco la mia risposta! L’Ensõ non diviene quindi un semplice manifesto per me! Da due anni è un percorso di ricerca personale , uno spazio di libera creatività ed emozioni. È un lavoro a togliere, verso ciò che è autentico semplice e sincero! È uno “spazio rivitalizzante” in cui le due arti che più mi appartengono in modo primordiale si fondono e mi danno respiro. Qui ho inserito anche la pratica del kintsugi tecnica giapponese che consolida le crepe e le rotture degli oggetti mediante l’oro,che fortifica, consolida da valore a ciò che invece tendiamo ad eliminare. Con gli amici del Il Cerchio di ALUMA abbiamo pensato e creato una esperienza-performance immersiva tra suoni, colori vibrazioni che lo descrive in maniera sinestetica. ENSŌ nella cultura japonica riporta al cerchio creativo, alla ricerca di illuminazione, contatto uomo. Cosmo, ad uno specchio , cit : momento in cui la mente, mushin (senza pensiero), è libera di lasciare che l'insieme corpo-spirito attinga dal vasto campo della creatività. Io lo vivo come una contaminazione sensoriale, scambio energetico, trasporto emotivo che porta al con-tatto in senso sensoriale e in senso relazionale. Un' esperienza vibrazionale tra suoni, colori ed emozioni che in cerchio ci portano a raggiungere la parte più profonda del sé per poi ritornare in superficie dove la percezione si fa più fisica. Una coreografia in cui il colore assume un significato che va ben al di là della mera occupazione decorativa, e si lega a un concetto etico e morale si fa ricerca e descrizione cangiante del sé.