Letizia Battaglia la fotografa contro la mafia si è spenta il 13 aprile 2022, a 87 anni.

Vogliamo unirci anche noi di Artàporter al saluto a questa grande donna.

La fotoreporter fece la storia lavorando soprattutto a Palermo tra gli anni ’70 e ’90. Conosciuta internazionalmente nel 1985 fu la prima donna ad essere insignita del premio americano fotogiornalismo Eugene Smith. Testimone sensibile e attenta di tanti momenti cruenti della storia della mafia italiana Battaglia raccontava così pochi anni fa in un’intervista, “La macchina fotografica mi ha dato il diritto di essere una persona autentica. È stata uno strumento meraviglioso e assoluto per non essere sola e al tempo stesso indipendente”

La carriera

Letizia Battaglia comincia nel 1969 la sua carriera di fotografa a 34 anni, diventando la prima donna assunta da Le Ore, quotidiano palermitano.

Dopo una breve parentesi milanese nel 1974 torna nella cittadina siciliana e apre con Franco Zecchin l’agenzia Informazione fotografica, frequentata tra gli altri dai grandi da Josef Koudelka e Ferdinando Scianna. Proprio in quell’anno la fotografa si ritrova a documentari quello che è l’inizio degli anni di piombo.

Cercando di risvegliare le coscienze seguì e scattò foto di delitti di mafia e il 6 gennaio 1980 la prima fotoreporter a giungere sul luogo in cui viene assassinato Piersanti Mattarella. In quello stesso anno il famoso scatto della bambina con il pallone fa il giro del mondo.

Diviene così fotografa di fama internazionale e non solo per le sue foto politiche, ma anche e soprattutto per i ritratti della sua amata Palermo, città di luci e ombre di cui racconta miseria e ricchezza, tradizioni, lutti e giorni di festa. Perché la sua fotografia è amore, è vita. Nei suoi ritratti di donne, bambini, uomini c’è un forza vitale sorprendente.

Letizia Battaglia è stata la prima donna europea a ricevere nel 1985, ex

aequo con l’americana Donna Ferrato, il Premio Eugene Smith, riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life. Un altro premio, il Mother Johnson Achievement for Life, le è stato assegnato nel 1999.

Gira il mondo con la sua fotografia ed espone in Italia, nei Paesi dell’Est Europa, Francia, Gran Bretagna, America, Brasile, Svizzera e Canada. Ma dopo l’omicidio del giudice Giovanni Falcone decide di allontanarsi dalla fotografia, stanca dalla troppo violenza.

Ritornerà a esporre solo nel 2011, sempre nella sua città natale, grazie a un’iniziativa di Palermo Pride. La sua ultima mostra a Roma, Vintage Prints, finita sabato scorso.

Un saluto

Se vuoi approfondire, scoprire di più su questa meravigliosa donna allora ti consiglio il libro pubblicato da Einaudi Mi prendo il mondo ovunque sia in cui Battaglia si racconta in prima persona come fotografa, politica e donna.

Se invece preferisci i documentari Shooting The mafia è stato presentato nel 2019 al Sundance Festival. Il film di Kim Longinotto, racconta Letizia Battaglia giornalista e artista, che con la sua macchina fotografica diventa testimone in prima persona di un periodo storico fondamentale per la Sicilia e per l’Italia tutta, culminato con le uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Grazie Letizia per tutto quello che ci hai mostrato e insegnato e per tutto ciò che non ci permetterai di dimenticare mai.

Valentina Daze Di Martino